La drammatica testimonianza da Aleppo, nelle mani degli jihadisti
Aleppo, la seconda città più grande della Siria dopo otto anni di controllo governativo è nelle mani dei ribelli anti-Assad. I jihadisti di Hayat Tahir al-Sham e le fazioni ribelli alleati controllano la città, eccetto i quartieri controllati dalle forze curde. La città è in ginocchio e in grave pericolo, dopo i lunghi anni di guerra, la povertà assoluta, il terribile terremoto. In questo contesto drammatico la presenza della Chiesa è segno di amore, di carità e di speranza. Tramite il Comitato Nazarat per i cristiani perseguitati, che da sempre è stato vicino alla Chiesa e
alla popolazione in Siria, giungono attraverso i suoi canali notizie. I francescani della Custodia di Terra Santa che hanno spesso frequentato Rimini e che vivono in Aleppo ci hanno inviato nella giornata di domenica questo messaggio:
“Vi aggiorno riguardo alla situazione ad Aleppo oggi 1 dicembre. Già da ieri era previsto un coprifuoco fino alle 17 quindi il movimento nelle strade era minimo. Sono dovuto uscire per accompagnare una mia parrocchiana anziana all’ospedale, ho incontrato alcune persone che andavano a trovare i loro cari anziani, nessuno gli dava fastidio per le strade. Paradossalmente la
corrente elettrica c’è per lunghe ore al giorno e durante la notte, però abbiamo un problema riguardo all’acqua perché comincia a scarseggiare. Ad ogni modo la città è ancora paralizzata perché i servizi pubblici e le istituzioni sono sospese. Alcuni punti di distribuzione hanno fornito del pane alla gente. La nostra mensa per i poveri è rimasta sospesa ieri ed oggi perché non è ancora chiaro come sarà possibile procurarci il gas da cucina senza il quale ovviamente non si può fare nulla. Ciò nonostante il nostro panificio al Terra Santa College funziona e stiamo distribuendo pane alla gente. Alcuni spari e bombardamenti si sentono ogni tanto. La gente ha paura che Aleppo sia di nuovo uno scenario di battaglia feroce, è questo che spinge molti a cercare di uscire dalla città, ma le notizie che arrivano dalla unica strada rimasta che collega la città al resto del Paese non sono per nulla rassicuranti: nel miglior dei casi il viaggio è lunghissimo, alcuni sono rimasti bloccati per più di 24 ore nel freddo del deserto di una strada completamente priva di servizi di ogni genere. Alcuni sono rimasi in città controvoglia ma altri l’hanno scelto deliberatamente, con la speranza che le cose miglioreranno. Noi pastori continuiamo a restare accanto al nostro popolo seminando la speranza che proviene dalla nostra fede soprattutto in questo Avvento che è il
tempo della speranza per eccellenza.”
I bombardamenti sono incrociati e ne fa le spese la popolazione. Il Ministro degli Esteri Tajani ha denunciato: “Il Collegio francescano di Terra Santa di Aleppo è stato colpito da un attacco russo
che ha causato gravi danni. Faccio appello a tutte le parti in conflitto in Siria perché sia tutelata la popolazione civile.”
Noi continuiamo a pregare per questi nostri fratelli, per tutto il popolo siriano implorando la fine della guerra e per la pace. Ci affidiamo a Chi tutto può, chiedendo di cambiare il cuore dell’uomo.
Per questo saremo nuovamente in Piazza Tre Martiri a recitare il Rosario venerdì 20 dicembre alle ore 21,00.
Marco Ferrini