Ieri sera (venerdì) la seduta del consiglio comunale di Santarcangelo è stata aperta dal discorso del sindaco di Santarcangelo, Filippo sacchetti, che ha voluto ricordare i due concittadini morti sul Gran Sasso, Luca Perazzini e Cristian Gualdi. Parole toccanti alle quali è seguito un minuti di silenzio.
Questo il discorso di Sacchetti: “Apriamo questo consiglio comunale con la tristezza nel cuore e la comunicazione che non avremmo mai voluto ricevere: questa mattina, sul Gran Sasso, sono stati ritrovati i corpi senza vita di Cristian Gualdi e Luca Perazzini. Due ragazzi santarcangiolesi, due figli di questa città morti per un’incredibile serie di concomitanze avverse mentre condividevano una stessa passione, l’amore per la montagna. Avevano scelto di regalarsi un’altra delle loro escursioni, qualche ora sulle vette dell’Abruzzo prima delle festività di Natale. Purtroppo una scivolata maledetta li ha fatti precipitare in un canalone e giornate da tregenda hanno impedito alla macchina dei soccorsi di mettersi pienamente in azione. In trenta uomini si sono precipitati sul posto, ma per cinque interminabili giorni e notti neve, vento e nebbia hanno costretto gli elicotteri a terra e tenuto il personale a piedi fermo a valle. Fino a questa mattina. Quando si è riusciti a raggiungerli, ma troppo tardi”.
“Per tutto questo tempo la nostra città, la nostra comunità, hanno vissuto aggrappati alla speranza, incoraggiandosi a vicenda, sostenendosi. Il Natale nei luoghi dell’anima, il tempo della famiglia, della casa e del riposo è diventato per tutti noi anche quello della condivisione dell’apprensione, dei pensieri rivolti all’Abruzzo, del farsi forza l’un con l’altro. Per strada, al telefono, sui social, ci siamo scambiati gli auguri e le preghiere per Luca e Cristian, sempre con i loro familiari nel cuore. Come una grande famiglia. Come è capace di essere Santarcangelo quando uno dei suoi figli è in difficoltà. Figli sì, perché Cristian e Luca sono nati qui, sono cresciuti in questa città, vi hanno studiato, lavorato, vi hanno vissuto i luoghi della socialità e della convivialità. Hanno contribuito a farne una comunità, facendosi conoscere da tutti con la propria attività e con il proprio modo di essere. Persone come noi, due come noi. Persone di famiglia appunto”.
“Li ricordiamo qui, in quella che è la casa di tutti i santarcangiolesi, e ci stringiamo intorno ai loro cari, che non dovranno sentirsi, né saranno, mai soli. Poi, nei prossimi giorni, lo faremo anche in una forma collettiva, pubblica, con il rispetto che si deve al dolore profondo per la perdita delle vite umane e il silenzio. Perché di parole se ne dicono tante quando accadono tragedie come questa, anche troppe. Sarebbe forse meglio che a parlare fossero gli abbracci. Silenziosi. Ed è proprio con un minuto di silenzio che vogliamo ricordare ora tutti insieme Cristian e Luca”.