Facoltoso anziano riminese truffato, condannato imprenditore immobiliare
Di quell’imprenditore riminese, che opera nel settore immobiliare, si fidava ciecamente, a tal punto da nominarlo suo erede universale. In lui la vittima – un 85enne riminese solo e con vari acciacchi di salute – riponeva stima e affetto. E’ per questo motivo che nel triennio 2017-2019 gli affidò la bellezza di 400mila euro. Una somma considerevole che l’imprenditore riminese, oggi 49enne, si era offerto di investire in un’operazione finanziaria in grado di fruttare all’anziano mille euro al mese netti.
Invece, nell’arco di tre anni, sarebbero spariti dal conto dell’85enne circa 330mila euro, che l’imprenditore avrebbe versato sul conto della propria madre. A scoprire gli ammanchi fu quella che inizialmente era diventata la nuova badante dell’anziano, una 67enne italiana nominata sua erede al posto dell’imprenditore, nel frattempo denunciato per appropriazione indebita e rapina aggravata, per aver fatto sparire dalla casa dell’anziano preziosi per un valore complessivo di 16mila euro. Per riuscirci avrebbe stordito l’85enne imbottendolo di psicofarmaci.
Le successive indagine della Guardia di finanza di Rimini, scattate nel gennaio 2020, portarono ai sequestri di beni immobili e somme di denaro nei confronti dell’imprenditore. A finire indagati prima e a processo poi, oltre a lui, anche la sorella e il fratello, che, secondo gli inquirenti lo avrebbero aiutato a riciclare e a schermare una parte dell’ingente somma sottratta.
Questa mattina (martedì), davanti al tribunale collegiale di Rimini, l’imprenditore, che ha sempre respinto le accuse a suo carico, difeso dall’avvocato Luca Greco, è stato condannato a 2 anni e 5 mesi per due dei 9 capi d’imputazione, ovvero per truffa e per autoriciclaggio di 20mila euro. Assolto, invece, da tutti gli altri reati contestati, compresa la rapina. Dovrà, però, risarcire di 350mila euro la badante, costituitasi parte civile (attraverso l’avvocatessa Lucia Scarpetti) in quanto erede universale dopo la morte dell’anziano avvenuta prima della celebrazione del processo. Assoluzione per il fratello dell’imprenditore, difeso dall’avvocato Tommaso Guerini del Foro di Bologna, e per la sorella, co-assistita dai legali Greco e Guerini. Disposto infine il dissequestro dei beni immobili oggetto degli accertamenti delle fiamme gialle.