Eolico off shore. Decreto legge favorisce zone di produzione dell'energia
E’ stato uno degli elementi di maggior scontro tra gli ospiti nell’ultimo dibattito della trasmissione di Icaro TV Fuori dall’Aula a tema eolico off-shore. I detrattori, infatti, rappresentati in studio dal presidente di Federalberghi Riccione Claudio Montanari puntano, tra le altre cose, anche sul fatto che l’eventuale energia prodotta dagli impianti non andrà a beneficio diretto del territorio. In realtà non è proprio cosi. Come previsto dal decreto legge 181 del dicembre 2023 dal 1 gennaio 2025 (vedi notizia), infatti, gradualmente il prezzo dell’energia non sarà più nazionale ma dipenderà direttamente dalla quantità prodotta nella zona di acquisto. L’energia prodotta dagli eolici andrà venduta in asta locale giornalmente e contribuirà a ridurre il prezzo zonale a vantaggio di cittadini e imprese. Nelle aste – spiega Agnes, l’azienda che ha presentato il progetto per l’impianto davanti alla costa di Ravenna, ai progetti viene assegnata una tariffa fissa ma serve per stabilizzare il rischio d’investimento. La differenza tra prezzo di vendita in positivo o in negativo viene regolata dal governo centrale non sul prezzo zonale. Questo dovrebbe significare che più rinnovabili ci saranno in una zona (inclusi i tetti fotovoltaici di privati cittadini) più alta sarà l’offerta e minore sarà il prezzo dell’energia della zona. Senza rinnovabili, tra Rimini e Ravenna si dovrebbero produrre oltre due terawattora, i prezzi dell’energia in Emilia Romagna tenderanno a salire. Una rassicurazione che però non è sufficiente. La stessa politica è divisa. Se l’amministrazione riminese, chiesti alcune modifiche, ora è favorevole all’impianto quella di Riccione resta contraria, nonostante il cambio di colore della giunta.