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Chiusure uffici postali. Un coro quasi unanime per evitarle

Poste Italiane

Si allarga il fronte del malcontento di molti riminesi in merito alle chiusure di tre uffici postali nei quartieri più decentrati di Rimini. A fine gennaio, se non ci saranno ripensamenti dell’ultimo minuto da parte di Poste Italiane, termineranno l’attività le sedi di Corpolò, Gaiofana e Vergiano. Già diverse le voci che si sono alzate per evitare le chiusure, a partire da quella del sindaco Jamil Sadegholvaad e della consigliera Barilari. La preoccupazione viene raccolta anche da consiglieri e rappresentanti politici.

Per la consigliera di maggioranza Manuela Guaitoli: “la preoccupazione sfocia in insofferenza sociale dal momento che come ben sappiamo tali decisioni si riflettono in importanti disagi sulla popolazione più fragile. Per i nostri anziani, per chi non dispone di un automezzo, seppur presenti altri uffici per accedervi si necessita comunque dell’utilizzo di mezzi di trasporto privati o pubblici con aggravio anche dei relativi costi. Poste Italiane risponde individuando per i cittadini di Corpolò l’ufficio più vicino a km 2.5 – Vergiano a km 4.5 Gaiofana a circa 10 km. Poste Italiane fondata nel 1862 e presente sui nostri territori già dall’inizio del secolo scorso, ha svolto da sempre una azione di presidio sociale a servizio ai cittadini. A Corpolò i più grandi ancora si ricordano di “Berto della Posta” funzionario dell’ ufficio dal dopoguerra, quando lo sportello era presente nelle attuali scuole elementari, una figura rimasta nella memoria del paese per l’importanza rivestita a supporto quotidiano dei cittadini a risaltare una importante azione identitaria.
Da inizio di questo mandato l’amministrazione ha realizzato e sta realizzando azioni di tutela e valorizzazione delle aree del forese decentrando servizi ottenuti anche dialogando con gli enti preposti, come è successo per il medico di base a Corpolò, azioni che rischiano a questo punto di essere vanificate.
Si auspica si possa di attivare dialogo e confronto con Poste Italiane al fine di individuare ogni soluzione utile a risolvere tale criticità per la nostra comunità.
Il Comune di Rimini, come già chiarito dal Sindaco Sadegholvaad, si mette a disposizione per fare di tutto e per cercare quelle soluzioni, che nel rispetto della autonomia aziendale di Poste Italiane, tutelino la nostra comunità”.

La consigliera PD critica anche la posizione assunta dalla senatrice Spinelli (vedi notizia): “Delude e preoccupa pertanto che la senatrice Spinelli di Fratelli d’Italia giustifichi e avvalli la decisione di POSTE ITALIANE (che ricordo è un IMPRESA PUBBLICA posseduta maggioritariamente dal MEF e da Cassa depositi e prestiti) la cui scelta aziendale che seppur legittima crea problematiche e disagi nei ns. territori. Si auspica che tutti, indistintamente dall’appartenenza politica e dei ruoli amministrativi e politici ricoperti , ma attenti a rappresentare i territori e la ns. comunità , lavorino per scongiurare tale disservizio”.

 

Un deciso no alla chiusura in particolare dell’ufficio della Gaiofana arriva anche da Rinascita Civica e dal suo portavoce Mario Erbetta che ha già raccolto 500 firme tra i residenti della zona, inviate alle istituzioni.

La Gaiofana è un zona di Rimini in piena espansione dove abitano oltre 3000 persone ed essendo sulla via Montescudo è una zona molto frequentata da chi percorre quotidianamente la provinciale. Il Comune, in relazione al progetto di decentramento amministrativo, ha già attivato da qualche anno un distaccamento di polizia Municipale propredeutico a un futuro ufficio comunale anagrafico. Con gran fatica le piccole attività economiche locali rimangono aperte per fornire quei servizi necessari ad una comunità in espansione, un bar, una tabaccheria, un alimentari, un macellaio, un centro estetico, delle parrucchiere e di recente ha aperto anche una farmacia.
La chiusura di questo ufficio postale è totalmente deleteria per la zona che si vedrebbe sottratto un punto strategico per gli abitanti del luogo grazie anche all’unico bancomat presente.
Tale chiusura costringerebbe i tanti anziani della Gaiofana, utenti affezionati, a doversi spostare a Ospedaletto o al Gross per poter ritirare la pensione ma cosa ancor peggiore renderebbe la zona
sempre più un dormitorio facendo fuggire anche le ultime attività economiche presenti e lasciando quindi il campo a quella delinquenza predatoria che prolifica nel buio delle serrande chiuse.
Le giustificazioni date dall’Ente Posta alla Senatrice Spinelli minimizzano il grave disagio che sopporterebbe la popolazione anziana. Dire che l’ufficio postale del Gross e solo a 6 km o a15
minuti di autobus vuol dire nascondersi dietro un dito, dato che questi anziani, la maggior parte non automuniti, dovrebbero o elemosinare un passaggio o utilizzare i mezzi pubblici, di cui si discute tutti i giorni per il taglio delle corse per la carenza del personale, che comunque non portano fino alla posta del Gross. Ma anche a voler ragionare sull’andare all’ufficio postale di Ospedaletto, la situazione e anche peggiore visti già i problemi che tale ufficio ha quotidianamente nel fornire i servizi, dato che comunque è aperto solo la mattina. Senza parlare poi dell’avviso lasciato alla porta dell’ufficio dove si indica come cilliegina sulla torta di rivolgersi al pomeriggio all’ufficio di Via Euterpe una decina di km di distanza da percorrere
cambiando autobus e pregando di arrivarci con un’intera mattinata di patimenti. Inoltre l’unico bancomat della zona è quello postale e la chiusura dell’ufficio rischia di lasciare la
zona sguarnita di bancomat a totale discapito delle attività locali che con gran fatica cercano di resistere e non chiudere.
Chiedo pertanto al Sindaco, alla Giunta comunale e a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale di maggioranza e minoranza, gli Onorevoli e Senatori eletti sul territorio e ai Consiglieri Regionali
locali di intervenire prontamente per evitare tale chiusura, interagendo con le Poste Italiane affinchè desista in questo disegno scellerato

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