Indietro
menu
Evidenziate criticità

Chiudono 3 uffici postali a Rimini. Il sindaco chiede incontro a Poste

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 10 dic 2024 14:05 ~ ultimo agg. 11 dic 12:29
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il piano di razionalizzazione di Poste Italiane potrebbe portare alla chiusura al pubblico dal 2025 di tre uffici postali: quelli di Corpolò e di Vergiano, sulla Marecchiese, e quello di San Lorenzo in Correggiano. Decisioni che hanno portato il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, a chiedere un incontro alla responsabile provinciale di Poste Italiane “per discutere nei dettagli e negli effetti il nuovo piano“. Il primo cittadino evidenzia infatti le problematiche per la popolazione legate alla chiusura degli uffici nelle aree più interne dove invece l’amministrazione sta lavorando per ampliare i servizi decentrati. “Bisogna cercare di fare di tutto per individuare quelle soluzioni – conclude il sindaco – che, rispettando l’autonomia aziendale, tutelino però contestualmente la comunità, il Comune di Rimini, il territorio provinciale e Poste Italiane stesse. Il Comune di Rimini si mette a disposizione per questo obiettivo.

Ad alzare la voce contro le decisioni di Poste Italiane anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, e Rinascita Civica, con il suo presidente Mario Erbetta. Marcello e Erbetta annunciano l’avvio di raccolte di firme contro le chiusure paventate.

L’intervento di Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini

Ho chiesto un incontro alla responsabile provinciale di Poste Italiane per discutere nei dettagli e negli effetti il nuovo piano di razionalizzazione dell’azienda per il Comune di Rimini, che nel 2025 potrebbe portare alla chiusura al pubblico degli uffici postali di Corpolò e di Vergiano, entrambi lungo via Marecchiese, e di quello di San Lorenzo in Corregiano. E’ una scelta aziendale di Poste Italiane, nell’ambito del programma più generale di riorganizzazione dei servizi territoriali nel Paese, che a mio modo di vedere va discussa e approfondita per le serie problematiche che apre. Da inizio mandato il Comune di Rimini sta sperimentando una nuova idea di decentramento dei servizi pubblici, con l’insediamento di distaccamenti della Polizia locale e sedi dell’Anagrafe e, in aggiunta per Corpolò, il sostegno materiale offerto all’Ausl per il servizio del medico di base. Tutto ciò, insieme agli investimenti in opere pubbliche già messi a terra o in corso di realizzazione nell’entroterra e nelle zone più lontane dal centro, compongono il quadro complessivo della ricerca di una tutela e della valorizzazione di un’area fortemente identitaria, snodo importante sul territorio comunale e luogo di naturale ricaduta economica, sociale e relazionale per aree più ampie delle frazioni stesse. In un quadro di prospettiva come questo, la chiusura degli uffici postali siti nelle aree più interne rappresenta una reale criticità per la popolazione residente.
Come Comune di Rimini siamo disposti, nel confronto con Poste Italiane, a individuare ogni soluzione possibile, magari in sinergia, per evitare quello che sarebbe un indubbio disservizio da parte di una grande azienda a servizio del territorio come Poste Italiane. Bisogna cercare di fare di tutto per individuare quelle soluzioni che, rispettando l’autonomia aziendale, tutelino però contestualmente la comunità, il Comune di Rimini, il territorio provinciale e Poste Italiane stesse. Il Comune di Rimini si mette a disposizione per questo obiettivo“.

L’intervento di Nicola Marcello, consigliere regionale di Fratelli d’Italia:

Care Poste Italiane Spa così proprio non va !!
Già sabato pomeriggio sono stato avvisato da un cittadino di Corpolo’ dell’apposizione in mattina di questo cartello negli uffici della ridente località del Comune di Rimini !
Ho cercato di saperne di più da vari interlocutori e pare che le chiusure previste nel Comune di Rimini siano più di una !
Addirittura hanno immaginato anche Vergiano e Gaiofana che da sola conta tanti utenti quanto un Comune di 5 mila abitanti! Lo trovo assurdo!
Già non capisco le razionalizzazioni e super complicazioni informatiche di tanti sportelli bancari , ma la chiusura di certi sportelli postali non la accetto proprio !
Dal fine settimana inizierò una raccolta firme davanti ad alcuni uffici postali! Porterò’ l’argomento ad ogni livello istituzionale ( Comune , Regione , Parlamento)!
Gli uffici postali territoriali vanno difesi ad ogni costo!
Essi rappresentano delle istituzioni nel territorio specie per anziani e ceti deboli ! Non possiamo lasciali soli”

da FB Nicola Marcello

L’intervento di Mario Erbetta, Rinascita Civica

Mi è giunta voce che dal 20 gennaio 2025 chiuderà l’ufficio postale della Gaiofana in relazione ad una riorganizzazione provinciale che porterebbe alla chiusura totale di tre uffici postali e 11 zone di recapito.
Tale chiusura è totalmente deleteria per la zona che si vedrebbe sottratto l’ultimo punto strategico rimasto per gli abitanti del luogo (il presidio di polizia municipale è stato chiuso appena dopo l’inaugurazione) grazie anche all’unico bancomat presente.
La chiusura di tale ufficio costringerebbe i tanti anziani della Gaiofana, utenti affezionati, a doversi spostare a Ospedaletto o al Gross per poter ritirare la pensione ma cosa ancor peggiore renderebbe la zona sempre più un dormitorio facendo fuggire anche le ultime attività economiche presenti e lasciando quindi il campo a quella delinquenza predatoria che prolifica nel buio delle serrande chiuse.
Di tale situazione nessuno ne parla in Consiglio Comunale ne la maggioranza e in particolare non ne parla il capogruppo del pd Petrucci consigliere di zona e ne la minoranza con gli altri consiglieri di zona eletti e questo è ancora più grave.
Nel momento delle elezioni tutti erano presenti con promesse da marinaio ma oggi tutti latitano mentre la Gaiofana rischia di morire.
Sindaco, va bene la casetta dell’acqua, da me chiesta anni fa all’assessore Montini e che solo prossimamente sarà realizzata, ma l’attenzione alle attività economiche del territorio del forese dovrebbe essere il tema centrale su cui la Giunta ha l’obbligo di lavorare. Non esiste solo il Parco del mare o la festa di Capodanno, ma Rimini è anche la periferia abbandonata e lasciata in balia di se stessa.
Chiedo pertanto al Sindaco, alla Giunta comunale e a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale di maggioranza e minoranza di intervenire prontamente per evitare tale chiusura, interagendo con le Poste Italiane affinchè desista in questo disegno scellerato che porterebbe un’intera comunità a perdere l’unico luogo di riferimento per anziani e per le loro pensioni.
Chiedo inoltre ai sindacati di comparto delle poste di intervenire prontamente per evitare questa chiusura.
Annuncio inoltre che come rinascita civica inizieremo una raccolta firme contro la chiusura della sede postale presso il bar da Gigi della Gaiofana.
No alla Chiusura delle poste alla Gaiofana. No a cittadini di serie B.