Cercavano la droga ma trovano 20mila euro di piumini falsi. Due arrestati
Era nata come operazione di contrasto allo spaccio ma, una volta intervenuti, gli agenti si sono trovati davanti una vera e propria attività irregolare di abiti contraffatti. Nel pomeriggio di venerdì, la Polizia Locale di Rimini ha arrestato due persone: una per il sospetto furto di un monopattino e l’altra per una sospetta attività di vendita di capi di vestiario con marchi falsi. Sequestrati oltre giubbotti e giacche abilmente contraffatti (Colmar, Stone Island, Canada Goose, Armani, Kway) e altre 400 etichette falsificate e pronte per essere inserite in altri capi. Il controllo degli agenti è scattato nel primo pomeriggio, durante un pedinamento di un uomo già noto per vicende di spaccio. A destare sospetti era stato un via vai strano di alcuni giovani in un appartamento, nella zona di via della Fiera. La Polizia Locale ha così deciso di perquisire il domicilio con le unità cinofile ma invece della droga si sono imbattuti in qualcosa di diverso. Nell’appartamento infatti c’erano 9 persone, ciascuna con la sua camera, a cui i titolari del contratto di locazione avevano irregolarmente subaffittato la casa. In una delle stanze, inizialmente chiusa a chiave, c’era un 55enne senegalese che nascondeva un piccolo negozio irregolare di capi di abbigliamento contraffatti: 390 piumini e 20 giacche, oltre a 394 etichette di numerose marche internazionali famose. La merce, destinata al mercato irregolare, avrebbe fruttato oltre 20 mila euro. Per il 55enne, portato nel carcere di Rimini, è scattato il fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di “ricettazione e introduzione nello Stato di merci con segni falsi”. Attualmente è in attesa di comparire davanti al G.I.P. per la convalida dell’arresto. Arrestato anche un altro degli abitanti abusivi, trovato in possesso di un monopattino rubato e appartenente a una azienda di noleggio del riminese. Si tratta di un 35enne egiziano. Per i locatari dell’immobile è scattata invece una sanzione di circa 1000 euro per non aver dichiarato la presenza delle persone all’interno dell’abitazione.