Brutali rapine a vittime attirate in chat di incontri, arrestato il quarto componente
I carabinieri di Cesenatico, in collaborazione coi colleghi di Rimini, hanno rintracciato ed arrestato un 27enne peruviano, residente a Rimini e difeso dall’avvocato Enrico Graziosi, identificato come il quarto componente del gruppo di giovani ritenuti responsabili di due feroci rapine con sequestro di persona avvenute tra Cesenatico e Longiano. L’arresto è avvenuto in esecuzione di una misura cautelare disposta dal Gip di Forlì, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I due gravi episodi risalgono ai primi giorni di novembre. Le vittime, due persone residenti in zona, erano state attirate in zone isolate, di notte, fissando falsi appuntamenti attraverso una chat d’incontri. Le vittime erano state poi circondate, immobilizzate e rapinate del cellulare e del portafogli. Successivamente i malviventi, con i volti coperti da maschere in stile Halloween, le picchiavano e legavano con delle fascette di plastica e, con la loro stessa auto, le portavano presso uno sportello bancomat, solitamente nel Riminese, dove, dietro ulteriori minacce di violenze, le costringevano a prelevare altri contanti nonché ad effettuare bonifici sulla loro carta ricaricabile.
Le indagini dei carabinieri di Cesenatico, coordinati dalla Procura della Repubblica di Forlì, attraverso complessi accertamenti anche di natura tecnica, hanno permesso di identificare tre dei presunti autori dei reati. Nei loro confronti i militari hanno raccolto gravi e concordanti elementi indiziari sulla base dei quali il Giudice delle Indagini preliminari di Forlì, su richiesta del PM titolare dell’indagine, ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, anche in considerazione della loro pericolosità e del fatto che stessero programmando e pianificando ulteriori rapine.
A fare il nome del 27enne peruviano, di professione operaio, incensurato, è stato uno dei componenti della banda. Il sudamericano è stato fermato dai carabinieri in piazzale Cesare Battisti, a Rimini, mentre saliva sull’autobus che l’avrebbe dovuto portare a lavoro. L’interrogatorio di garanzia è fissato per giovedì. L’indagato, attraverso il suo avvocato, si è detto pronto a chiarire la sua posizione.