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Avvocatessa a processo, l’ex compagna l’accusa di maltrattamenti

il palazzo di giustizia di Rimini

Atti di violenza fisica e morale, atteggiamenti vessatori e umilianti che per almeno due anni l’avrebbero tenuta in uno stato di costante soggezione psicologica. “Chiama pure i carabinieri, tanto a chi vuoi che credano? – le ripeteva -. Io sono un avvocato e tu una miserabile”. Una professionista di 54 anni, iscritta all’ordine degli avvocati di un Foro fuori provincia, si trova imputata davanti al tribunale monocratico di Rimini per maltrattamenti in famiglia. Dal 2017 all’aprile 2020, momento della querela, avrebbe minacciato e aggredito in più occasioni l’allora compagna convivente, una donna riminese, costituitasi parte civile nel processo.

La persona offesa ha raccontato di essere stata malmenata, di aver subìto schiaffi e spintoni durante alcuni litigi, al termine dei quali si allontanava dalla loro abitazione per paura di conseguenze peggiori. Violenze fisiche spesso intervallate da minacce verbali e psicologiche: “Ti rovino, ti faccio finire sotto un ponte…”, le gridava l’avvocatessa, che proibiva alla riminese anche solo di pronunciare il nome della sua ex. E ancora: “Ti faccio fare un Tso e poi rinchiudere”, le disse dopo l’ennesima lite. Accuse che la professionista ha sempre respinto con forza. Prossima udienza fissata il 25 gennaio.

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