Trasferta insidiosa in programma per la Rivierabanca Rimini: dopo aver battuto Brindisi la squadra romagnola, ancora capolista del campionato di Serie A2 Old Wild West, è attesa dall’incontro con l’altra squadra pugliese del torneo, questa volta in trasferta. Gli uomini di coach Dell’Agnello, infatti, sfideranno al Pala San Giuseppe la HDL Nardò (domenica 8, palla a due alle 18) nella prima gara di una settimana che rappresenterà un vero e proprio grand tour d’Italia, che parte dalla provincia leccese e torna in Romagna passando, mercoledì, per Vigevano.
La HDL, guidata quest’anno da Luca Dalmonte, viene da cinque sconfitte consecutive, che lasciano i granata a languire nel gruppone delle squadre ad 8 punti in classifica; prima di questa striscia negativa, però, i pugliesi erano riusciti a raccogliere tre, importanti scalpi di fila, battendo in casa la Fortitudo Bologna e Rieti e vincendo, nel mezzo, il derby sul campo di Brindisi. Quella di domenica è quindi, per la Rivierabanca, una sfida da affrontare con il massimo impegno per poter portare a casa la posta in palio e confermare, ancora una volta, la propria qualità; i padroni di casa, dal canto loro, saranno chiamati a invertire il trend negativo e potranno farlo con tutta l’energia di chi sfida in casa la prima della classe.
Nardò è una squadra che può contare su un buon numero di giocatori dal notevole potenziale offensivo, e che quindi fa del proprio attacco la sua arma migliore. I granata schierano, nel ruolo di point guard, l’americano Avery Woodson: veterano di diverse prime leghe in Europa, Woodson è una classica combo guard e, con oltre 17 punti a partita, è il principale terminale offensivo dei suoi; capace di segnare in diversi modi, è efficace sia fuori dall’arco (44% su oltre 7 tentativi) ma anche attaccando il ferro (61%), ed aiuta anche a rimbalzo (3,5 rpg) e nel playmaking (3,3 apg). Al suo fianco gioca Lazar Nikolic, guardia di 205 cm in grado sia di gestire i ritmi e di coinvolgere i compagni che di rendersi utile nella sua metà campo; il serbo forma, insieme all’ala Aristide Mouaha, una coppia di giocatori dalle caratteristiche ben definite, particolari, ma utili al gioco di coach Dalmonte: il numero 10 ex Cividale, infatti, è un atleta di assoluto livello per la categoria, ed utilizza la sua fisicità per contribuire con oltre 12 punti e 3 rimbalzi alla causa pugliese.
Nello spot di ala forte gioca Wayne Stewart, tre naturale capace di giocare fuori ruolo attaccando il canestro con la sua rapidità e con la sua pericolosità dai 6,75 (34%); i suoi 201 cm, comunque, lo rendono un giocatore affidabile anche spalle a canestro e nel pitturato (4 rimbalzi a partita), il terreno di caccia naturale del veterano Antonio Iannuzzi. Il centro della HDL, infatti, è tra i big men più affermati nella serie cadetta, e sfrutta la sua stazza (207 cm per 108 kg) per rendere efficace (61%) il suo gioco esclusivamente interno; con oltre 12 punti ed 8 rimbalzi, Iannuzzi è uno degli uomini chiave di Nardò e non manca mai di dare il suo contributo anche in termini di energia e leadership.
La regia della second unit pugliese è affidata a Ruben Zugno, playmaker puro che fattura quasi 5 punti e 1 assist a partita; al suo fianco gioca Lorenzo Donadio, guardia di ritorno in Italia dopo un quadriennio speso oltreoceano, nella NCAA con le Eagles di American University: giocatore di raccordo, è partito anche in quintetto nelle ultime uscite. Esce dalla panchina anche l’ala Michele Ebeling, ad inizio stagione visto anche tra i cinque titolari di Dalmonte: dopo una stagione da comprimario a Napoli (A1), il nativo di Comacchio è tornato nel campionato cadetto e sa farsi valere sia come tre che come quattro, grazie ai suoi 205 cm ma anche ad una mano educata anche dall’arco (6,2 punti e 2 rimbalzi di media). Completa il parco giocatori Elhadji Thioune, centro senegalese classe 2001 dal gioco interno; per Thioune, giocatore di contorno (2 punti e 2 rimbalzi in soli 10 minuti di utilizzo), questa non è la prima esperienza in A2 e nemmeno a Nardò: era già stato in Puglia nella stagione 2021/22, e – prima della scorsa stagione a Roseto, in Serie B – veniva da alcuni anni passati nella serie cadetta con Roma (sponda Stella Azzurra), Mantova e Chieti.
Quella di coach Dalmonte è una squadra che ama giocare in transizione, soprattutto attraverso i drag, ovvero i pick and roll ad inizio azione offensiva. Grazie ai rapidi ribaltamenti di palla è in grado di stressare le difese avversarie e può cercare sia attraverso gli uomini con la palla in mano che con i suoi tiratori appostati fuori dall’arco. La HDL è una squadra che, quando gioca in casa, sa esaltarsi davanti ai propri tifosi, alzando ancora di più i ritmi e avendo quindi tanti possessi a disposizione: è proprio questo uno degli aspetti che la Rivierabanca dovrà affrontare, cercando di essere pronta nella transizione difensiva ed evitando che la squadra pugliese possa trovarsi in situazioni di sovrannumero prendendo così tiri ad alta percentuale. Come sempre, quindi, una buona difesa partirà da un attacco equilibrato e dalla capacità di trovare matchup veloci con gli avversari. Anche il gioco spalle a canestro è una parte importante del playbook di Nardò: sia Iannuzzi che Stewart sono infatti target notevoli, serviti dai propri compagni attraverso diverse situazioni che mirano a coinvolgerli sotto le plance; per questo motivo, un altro obiettivo della difesa biancorossa sarà limitare le loro ricezioni spalle a canestro, sia con la difesa individuale, ovvero anticipando il passaggio e lottando con il fisico, che con quella di squadra, pressando la palla ed il passatore.
In difesa, le squadre di Dalmonte presentano diverse soluzioni in base ai giochi avversari, quindi l’attacco riminese dovrà essere subito capace di interpretarle e di adattarsi al meglio ad esse: Nardò è infatti capace di proporre con successo show, contenimenti o cambi difensivi, e la Rivierabanca dovrà reagire di conseguenza, sfruttando le opportunità concesse dai padroni di casa; sarà fondamentale, poi, avere la pazienza giusta per cercare tiri puliti, mantenendo costante la circolazione di palla per far muovere e lavorare il più a lungo possibile la difesa granata: questo permetterà alla Rivierabanca tanto di punirla nella singola azione quanto di controllare il numero dei possessi giocati nell’arco dell’intera gara.
Ufficio Stampa RivieraBanca Basket Rimini