Per entrare nel vivo dell’incidente probatorio, che dovrà confermare la tesi dell’accusa, si dovrà attendere la metà della prossima settimana. Tra martedì 10 dicembre e mercoledì 11 è in programma il passaggio davanti alla telecamera numero 3, della farmacia San Martino, di Louis Dassilva, finora unico indagato per la morte di Pierina Paganelli, e del condomino di via del Ciclamino che in varie trasmissioni televisive ha affermato di essersi riconosciuto nel filmato che per la Procura incastrerebbe il senegalese.
Un esperimento singolare, alla presenza del gip Vinicio Cantarini, che avverrà fuori da un’aula di tribunale e che prenderà in considerazione vari aspetti, come l’altezza, la corporatura e la lunghezza delle braccia dei due soggetti, ma anche le modalità di deambulazione e la velocità della camminata. Tutti elementi che verranno poi comparati e sovrapposti con quelli cristallizzati nel filmato del 3 ottobre 2023, quando si vede un uomo, il cosiddetto ignoto, passare davanti alla cam 3 della farmacia e dirigersi verso il civico 31 di via del Ciclamino pochi minuti dopo il delitto di Pierina Paganelli. Per la Procura di Rimini quell’uomo è Dassilva, mentre per la difesa è il condomino, che nulla centra con l’assassinio in questione.
Affinché l’esperimento riesca, serve che Louis Dassilva dia il consenso a parteciparvi. Consenso che, in qualità di indagato, potrebbe ritirare fino all’ultimo momento. Un’ipotesi, questa, che i suoi legali non credono possibile: “Louis ha tutto l’interesse a prendere parte all’incidente probatorio per dimostrare che quel soggetto non è lui. Se così fosse, a quel punto si aprirebbero altri scenari. Fino ad oggi è sempre stato convinto di partecipare e non vedo perché debba cambiare idea. I periti sono concordi nella possibilità di ricreare tutte le condizioni presenti quella sera, per cui restiamo fiduciosi sul buon esito dell’esperimento”.
Intanto è notizia di oggi che il super perito del gip Cantarini, il professor Emiliano Giardina, incaricato di isolare eventuali tracce di Dna sui reperti, ha chiesto una proroga di ulteriori 40 giorni prima di depositare le conclusioni definitive. Il giudice, però, su richiesta della difesa, lo ha sollecitato a consegnare il prima possibile almeno la relazione definitiva in merito alla presenza o meno del Dna di Louis, che, secondo fonti confidenziali, non sarebbe stato isolato né sugli indumenti indossati da Pierina, né sul corpo della vittima.