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Sciopero al Serpieri. FLC CGIL sta con gli studenti: ‘asimmetria del potere’

il liceo Serpieri

La CGIL di Rimini commenta lo sciopero degli studenti del liceo Serpieri di oggi (vedi notizia) condividendo le istanze rilanciate e ricordando di essersi già attivata, tramite il proprio sindacato di settore, per affrontare con la dirigente scolastica le criticità al centro della contestazione di oggi.

Commenta la Segretaria generale della FLC CGIL riminese Simonetta Ascarelli: “I temi alla base della proclamazione del riuscito sciopero studentesco di questa mattina al Liceo Serpieri – riguardanti anche la sicurezza nell’Istituto – sono già stati oggetto di confronto da parte di FLC CGIL Rimini con la Dirigente scolastica Dott.ssa Francesca Tornatore.
In primis va ribadito che il diritto allo sciopero – anche studentesco – è inviolabile e non può essere assolutamente stigmatizzato da parte di alcuni docenti preoccupati di un ipotetico danno d’immagine, come parrebbe sia accaduto.
L’esercizio di un diritto costituzionalmente riconosciuto, da parte delle studentesse e degli studenti, pensiamo che in alcun modo possa ledere l’immagine dell’Istituto; piuttosto evidenzia la coscienza civile e lo spirito di partecipazione che da sempre anima la storia del Liceo Serpieri.
La vicenda avrebbe peraltro messo in luce la condotta discutibile della dirigenza dell’Istituto, la quale si sarebbe prestata a trattenere uno studente minorenne negli uffici, per un presunto chiarimento, oltre l’orario scolastico e senza nessuno dei genitori presenti.
Va ribadito che la scuola è il luogo dell’educazione per eccellenza e non è tollerabile, in virtù delle prerogative riconosciute al Dirigente, che questi possa agire in una dimensione di evidente asimmetria del potere, limitando tutele fondamentali per gli studenti. Per queste ragioni FLC CGIL Rimini, nell’esprimere la più totale solidarietà nei confronti degli studenti e delle studentesse del Liceo Serpieri, si schiera al loro fianco, facendosi garante dell’espressione democratica nella comunità educante”.

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