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Rischio usura. Nel riminese crescono le piccole imprese “con sofferenze”

Sono quasi 118mila le imprese italiane che si trovano a rischio usura. Dopo anni di calo, rispetto al 2023 il numero complessivo di queste realtà è cresciuto di oltre 2.600 unità. Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Una “schedatura” che preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito. La denuncia, corredata dai dati, arriva l’Ufficio studi della CGIA di Mestre. Nel dettaglio, la situazione più preoccupante si registra al sud dove un’impresa su 3 è a rischio ma nell’ultimo anno la situazione è fortemente peggiorata in province come Benevento, Chieti, Savona, Rieti e Lecce. Anche a Rimini i numeri testimoniano le difficoltà: le piccole imprese affidate con sofferenze sono passate in 12 mesi (dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024) da 624 a 651 con una crescita del 4,3% che le vale il 33esimo posto in Italia. In Emilia Romagna fanno peggio Parma (+9,8%, 7°), Modena e Ferrara (+5,5%, 24°) e Reggio Emilia (+5,3%, 27°). L’aumento medio in Italia delle imprese a rischio usura è del 2,3%.

Se il Mezzogiorno, rileva la CGIA, è l’area geografica d’Italia più a rischio usura, i proventi di queste attività illegali vengono sempre più reinvestiti al Nord. Negli ultimi tempi, infatti, le indagini effettuate dalla Direzione Investigativa Antimafia dimostrano come il denaro contante proveniente dalle attività criminali primarie, come l’usura, venga reimpiegato con sempre maggiore frequenza in determinate aree dell’Italia, soprattutto settentrionale (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, ecc.).

Dall’analisi emerge anche che chi finisce nella black list della Centrale dei Rischi e difficilmente può beneficiare di aiuti economici dal sistema bancario, rischia, molto più degli altri, di chiudere o, peggio ancora, di scivolare tra le braccia degli usurai. Per evitare che questa criticità si diffonda, la CGIA continua a chiedere con forza il potenziamento delle risorse a disposizione del “Fondo di prevenzione dell’usura”. Molto spesso infatti gli imprenditori che vengono segnalati alla Centrale Rischi della Banca d’Italia non sempre lo devono a una cattiva gestione finanziaria della propria azienda ma all’impossibilità di riscuotere con regolarità i pagamenti dei propri committenti o per essere “caduti” in un fallimento che ha coinvolto proprio questi ultimi.

Inoltre, tra le cause dell’espansione del rischio usura, c’è il cosiddetto credit crunch. Ad eccezione degli anni caratterizzati dalla crisi pandemica infatti, dal 2011 ad oggi sono crollati i prestiti bancari alle imprese italiane: dai 1.017 miliardi di euro erogati verso la fine del 2011, siamo scesi a 711,6 miliardi del febbraio 2020 (inizio pandemia) e poi, dopo l’incremento nel periodo Covid (che ad agosto 2022 aveva innalzato lo stock erogato a 757,6 miliardi di euro), è ripresa la riduzione e a settembre di quest’anno si è attestata a 667 miliardi. In 12 anni, rispetto al picco massimo erogato nel 2011, le imprese hanno perso 350 miliardi di prestiti bancari, pari al -52,4%. Non è da escludere, evidenzia la CGIA, che la chiusura dei rubinetti del credito abbia contribuito a “spingere” involontariamente molti lavoratori autonomi e altrettanti piccoli imprenditori a corto di liquidità verso le organizzazioni malavitose che, mai come nei momenti difficili, hanno la necessità di reinvestire nell’economia legale i denari provenienti dalle attività criminali.

Tab. 2 – Numero di imprese affidate con sofferenze (*), per provincia

Rank per
var. %

Provincia

30/06/2023

30/06/2024

Var. ass.
2024-2023

Var. ass.
2024-2023

Comp. % su ITALIA
al 30/06/2024

1

Benevento

562

659

+97

+17,3

0,6

2

Chieti

729

830

+101

+13,9

0,7

3

Savona

502

564

+62

+12,4

0,5

4

Rieti

211

236

+25

+11,8

0,2

5

Lecce

1.574

1.753

+179

+11,4

1,5

6

Trieste

240

267

+27

+11,3

0,2

7

Parma

788

865

+77

+9,8

0,7

8

Cagliari

769

843

+74

+9,6

0,7

9

Imperia

312

342

+30

+9,6

0,3

10

Venezia

1.088

1.192

+104

+9,6

1,0

11

Isernia

183

200

+17

+9,3

0,2

12

Bolzano

459

497

+38

+8,3

0,4

13

Latina

1.271

1.374

+103

+8,1

1,2

14

Napoli

5.553

6.003

+450

+8,1

5,1

15

Avellino

675

726

+51

+7,6

0,6

16

La Spezia

458

492

+34

+7,4

0,4

17

Brindisi

641

686

+45

+7,0

0,6

18

Roma

10.131

10.827

+696

+6,9

9,2

19

Cosenza

1.186

1.266

+80

+6,7

1,1

20

Caserta

1.562

1.658

+96

+6,1

1,4

21

Salerno

2.188

2.319

+131

+6,0

2,0

22

Pordenone

402

425

+23

+5,7

0,4

23

Siracusa

707

747

+40

+5,7

0,6

24

Modena

1.392

1.468

+76

+5,5

1,2

25

Ferrara

568

599

+31

+5,5

0,5

26

Treviso

1.345

1.417

+72

+5,4

1,2

27

Reggio Emilia

982

1.034

+52

+5,3

0,9

28

Trapani

843

886

+43

+5,1

0,8

29

Rovigo

440

462

+22

+5,0

0,4

30

Belluno

222

233

+11

+5,0

0,2

31

Teramo

845

883

+38

+4,5

0,8

32

Torino

4.413

4.605

+192

+4,4

3,9

33

Rimini

624

651

+27

+4,3

0,6

34

Ancona

925

960

+35

+3,8

0,8

35

Biella

268

278

+10

+3,7

0,2

36

Genova

1.505

1.561

+56

+3,7

1,3

37

Udine

824

854

+30

+3,6

0,7

38

Frosinone

1.115

1.155

+40

+3,6

1,0

39

Padova

1.605

1.661

+56

+3,5

1,4

40

Taranto

838

867

+29

+3,5

0,7

41

Bologna

1.787

1.838

+51

+2,9

1,6

42

Palermo

2.156

2.214

+58

+2,7

1,9

43

Reggio Calabria

1.018

1.044

+26

+2,6

0,9

44

Varese

1.301

1.331

+30

+2,3

1,1

45

Prato

695

711

+16

+2,3

0,6

46

Campobasso

459

469

+10

+2,2

0,4

47

Grosseto

541

552

+11

+2,0

0,5

48

Pescara

909

927

+18

+2,0

0,8

49

Milano

6.708

6.834

+126

+1,9

5,8

50

Macerata

702

715

+13

+1,9

0,6

51

Vicenza

1.612

1.639

+27

+1,7

1,4

52

Massa Carrara

553

562

+9

+1,6

0,5

53

Vibo Valentia

262

266

+4

+1,5

0,2

54

Trento

683

693

+10

+1,5

0,6

55

Verona

1.571

1.593

+22

+1,4

1,4

56

Aosta

172

174

+2

+1,2

0,1

57

Como

882

891

+9

+1,0

0,8

58

Messina

1.229

1.239

+10

+0,8

1,1

59

Barletta-Andria-Trani

660

665

+5

+0,8

0,6

60

Forlì Cesena

699

704

+5

+0,7

0,6

61

Verbano-Cusio-Ossola

188

189

+1

+0,5

0,2

62

Matera

298

299

+1

+0,3

0,3

63

Catanzaro

726

728

+2

+0,3

0,6

64

Sassari

1.051

1.053

+2

+0,2

0,9

65

Bari

2.271

2.275

+4

+0,2

1,9

66

Caltanissetta

445

445

+0

+0,0

0,4

67

Foggia

1.125

1.123

-2

-0,2

1,0

68

Alessandria

1.098

1.092

-6

-0,5

0,9

69

Crotone

420

417

-3

-0,7

0,4

70

Novara

698

693

-5

-0,7

0,6

71

Ragusa

680

673

-7

-1,0

0,6

72

Pavia

1.067

1.056

-11

-1,0

0,9

73

Fermo

471

466

-5

-1,1

0,4

74

Ascoli Piceno

457

452

-5

-1,1

0,4

75

Brescia

2.392

2.364

-28

-1,2

2,0

76

L’Aquila

596

589

-7

-1,2

0,5

77

Mantova

760

751

-9

-1,2

0,6

78

Ravenna

722

713

-9

-1,2

0,6

79

Cuneo

1.057

1.043

-14

-1,3

0,9

80

Monza e Brianza

1.285

1.267

-18

-1,4

1,1

81

Catania

2.238

2.197

-41

-1,8

1,9

82

Viterbo

710

696

-14

-2,0

0,6

83

Siena

583

571

-12

-2,1

0,5

84

Agrigento

841

819

-22

-2,6

0,7

85

Potenza

560

545

-15

-2,7

0,5

86

Asti

508

494

-14

-2,8

0,4

87

Pesaro Urbino

723

701

-22

-3,0

0,6

88

Gorizia

238

230

-8

-3,4

0,2

89

Pisa

1.176

1.133

-43

-3,7

1,0

90

Livorno

838

807

-31

-3,7

0,7

91

Pistoia

768

739

-29

-3,8

0,6

92

Enna

289

278

-11

-3,8

0,2

93

Firenze

2.537

2.433

-104

-4,1

2,1

94

Perugia

1.672

1.593

-79

-4,7

1,4

95

Piacenza

676

642

-34

-5,0

0,5

96

Nuoro

316

300

-16

-5,1

0,3

97

Cremona

600

569

-31

-5,2

0,5

98

Lecco

550

515

-35

-6,4

0,4

99

Arezzo

767

717

-50

-6,5

0,6

100

Sud Sardegna

467

435

-32

-6,9

0,4

101

Vercelli

347

320

-27

-7,8

0,3

102

Bergamo

1.665

1.535

-130

-7,8

1,3

103

Lucca

1.135

1.035

-100

-8,8

0,9

104

Lodi

394

355

-39

-9,9

0,3

105

Oristano

237

212

-25

-10,5

0,2

106

Terni

720

592

-128

-17,8

0,5

107

Sondrio

190

156

-34

-17,9

0,1

 

ITALIA

115.096

117.713

+2.617

+2,3

100,0

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