La preoccupazione per l’elevata astensione, i complimenti a De Pascale (“pragmatico e non ideologico“) e la sua netta affermazione anche nella provincia riminese che invece nel 2020 aveva visto prevalere il centro destra. Sono queste alcune delle riflessioni post voto messe nero su bianco dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. Eccole:
“1. ASTENSIONISMO. Dato alto, altissimo, ma non nuovo. Le elezioni a tutti i livelli degli ultimi 10 anni segnalano un calo dei votanti, e i picchi dell’ultimo triennio hanno fissato una robusta accelerazione del fenomeno. Non dimentichiamo che esattamente 10 anni fa, le elezioni regionali in Emilia Romagna si chiusero con una affluenza complessiva del 37,7 per cento, con picco negativo nella provincia di Rimini (33,45 per cento). Le cause sostanziali sono sicuramente quelle segnalate da tutti gli analistI. In sintesi, una sfiducia crescente dei cittadini verso la politica, vista ormai come poco o nulla incidente sulle questioni importanti della vita e più interessata a mettere in scena un teatrino, autoreferenziale e ormai incomprensibile ai più. Ma forse dietro all’astensionismo c’è anche altro, che ha a che fare con l’evoluzione tecnologica e quindi con il cambiamento radicale dei mezzi e dei supporti con cui ci informiamo, avvenuto negli ultimi 15 anni. Il fatto che alla valanga di informazioni che invade il nostro quotidiano corrisponda la totale inconsapevolezza che nel giorno x si voti, dice abbastanza su questo scollamento che, almeno a mio parere, non è solo sostanziale ma anche di approccio alla modalità del voto
2. DE PASCALE. Ha vinto con merito, per come ha condotto la campagna elettorale e perché rappresenta un modello di come ogni campagna elettorale dovrebbe essere condotta. Pragmatica e non ideologica, preparata sui temi e non fumosa, capace di ammettere errori per migliorare e non nascosta nella propaganda del ‘siamo i migliori’ o ‘siete i peggiori’. Una campagna da sindaco, appunto: guardando anche le preferenze l’esperienza amministrativa e di contatto territoriale è stata premiata in tanti casi. Non è un caso che gli elettori abbiano punito chi, con l’acqua e il fango che ancora scorreva nelle abitazioni e nelle aziende, si affrettava a cercare colpevoli. Comunque i nostri sindaci, i nostri amministratori, De Pascale in primis, ci sono stati in mezzo a quel fango, assumendosi gli oneri di quel ruolo in quei momenti tragici. In generale, anche questa elezione ha dimostrato come non paghi straparlare di ‘fine del modello’, di una regione o di città rappresentate come disastrose. I fatti di Bologna della scorsa settimana poi probabilmente sono stati l’equivalente della scampanellata di Salvini nel 2020 al quartiere Pilastro: hanno rinsaldato l’orgoglio e l’appartenenza di una città che certe ferite non le dimentica
3. RIMINI. De Pascale si afferma in provincia con il 52,22 per cento dei voti, contro il 44,71 per cento di Elena Ugolini. Nel 2020, la candidata di cdx Borgonzoni superò seppur di poco Bonaccini (47,59 per cento contro 46,37 per cento), avendo la maggioranza in 20 Comuni sui 25 totali. Stavolta l’inversione di tendenza: vince nettamente De Pascale, il centrosinistra riequilibra il conto dei Comuni (13 vinti contro i 14 del cdx), il PD torna ad essere il primo partito in provincia con il 41,9 per cento (secondo Fratelli d’Italia con il 27,7 per cento con Forza Italia che stavolta distanzia nettamente la Lega, 7,12 contro 4,69) mentre nel 2020 si era dovuto accontentare del secondo posto dietro alla Lega (31,56 per cento contro 34,51 per cento). Segnalo, anche per letture più analitiche, come il Partito Democratico sia primo in 19 Comuni su 27: nei restanti vince Fratelli d’Italia e i Comuni sono Casteldelci, Gemmano, Montecopiolo, Montefiore Conca, Montescudo Montecolombo, Morciano, Saludecio, Sassofeltrio, dunque in gran parte in Valconca. Per quanto riguarda Rimini capoluogo netta è la vittoria di De Pascale (53,63 per cento contro 43,42 per cento), altrettanto netta è l’affermazione del PD con uno storico per Rimini 42,16 per cento, ottima la performance di AVS e buona quella dei civici e delle liste a supporto. Sottolineo questo perchè solitamente negli anni passati non raramente si era cercato di ‘appiccicare’ al governo locale proclami e malesseri scaturiti da un voto nazionale. Stavolta possiamo fare a meno anche di questo stucchevole teatrino, appunto e Rimini ottiene un risultato lusinghiero, anche grazie anche ai risultati personali dei candidati del PD e delle altre liste, che evidentemente hanno avuto un significativo ‘tiraggio’. Straordinario l’exploit di Alice Parma, inatteso e straordinario nelle proporzioni, prima in tutta la Romagna, figlio del suo entusiasmo contagioso, della sua passione, della sua competenza che adesso porterà in dosi massicce in Regione. Significativa e non scontata la riconferma, anzi incrementando i consensi, di Emma Petitti. Bravi Gobbi e Raffaeli, con riscontri molto buoni. In generale i miei auspici di buon lavoro, un lavoro che deve avere la provincia di Rimini, il suo benessere, il suo sviluppo, come scopo e obiettivo, vanno a tutti gli eletti, di ogni partito o movimento che ha scelto di competere. Michele De Pascale conosce benissimo Rimini, conosce altrettanto bene le capacità e le esperienze di chi lo ha accompagnato, così come delle numerose eccellenze tecniche che la nostra regione può offrire. Non ci attendono anni facili, servono innovazione e lavoro e soprattutto guardare in faccia ai problemi. Qualche settimana fa ho accennato a una serie di argomenti sui quali Rimini non solo fa affidamento sulla Regione ma la stessa Regione può e deve fare affidamento su Rimini: la sanità, il recupero delle strutture turistiche marginali (a partire dalle colonie), un vero sistema aeroportuale regionale, l’emergenza casa e l’educazione. Su questo possiamo dare un contributo di idee e di eccellenze. Buon lavoro, Michele“