Undici dipendenti, tutte donne, diventano cooperativa salvando il loro lavoro quando sembrava appeso ad un filo. Quella della “Sant’Agata confezioni” è una storia di impresa, riscatto e lavoro poco conosciuta, ma che andrebbe raccontata in tutta Italia. È il simbolo più bello della nostra regione, della nostra terra che si rimbocca le maniche e sa trasformare un problema – l’azienda a rischio chiusura – in una opportunità, quando undici dipendenti, tutte donne, decidono di rilevarla trasformandola in cooperativa. Dal 2013, tre di loro sono riuscite ad andare in pensione e anno dopo anno sono riusciti a sostituirle con l’assunzione di altre donne.
“Una splendida realtà che ho voluto visitare di persona – commenta Emma Petitti, accompagnata nella visita dal sindaco di Sant’Agata Feltria Goffredo Polidori, dall’assessore Emanuel Peruzzi e dal consigliere Eupremio De Michele – conoscendo queste splendide donne, che ringrazio di cuore per lo splendido messaggio di tenacia tutta al femminile, e scoprendo uno spazio laboratoriale e produttivo all’avanguardia e inclusivo. Con loro, e con gli amministratori locali, abbiamo anche parlato del ruolo della Regione Emilia-Romagna per sostenere questo tipo di imprese e, più in generale, per agire contro lo spopolamento e a sostegno della montagna, come la nostra splendida Valmarecchia”.