E’ stato minacciato di morte in più di un’occasione, una volta addirittura davanti a famiglie con bambini, ma anche afferrato per un braccio e strattonato: “So dove abiti, ti ammazzo, te la faccio pagare”. Dal dicembre 2023 ad oggi sono 11 gli episodi di stalking che è stato costretto a subire, richiedendo ogni volta l’intervento delle forze dell’ordine. Vittima del reato di atti persecutori e violenza privata un parroco riminese, che temendo per la propria incolumità e per quella dei suoi parrocchiani, è stato costretto a modificare le proprie abitudini di vita. Il suo persecutore è un senzatetto rumeno di 39 anni, che il prete in passato ha aiutato sia economicamente che assistenzialmente.
Quando però le richieste dell’uomo, soprattutto di denaro, si sono fatte via via sempre più pressanti, accompagnate anche da minacce, il sacerdote ha preso le distanze. Con garbo l’ha invitato a non presentarsi più in parrocchia, temendo appunto che potesse perdere il controllo anche a causa dello smodato uso di alcol. E’ da quel momento che il rumeno ha iniziato e perseguitare il prete, introducendosi all’interno della chiesa a sua insaputa in più occasioni. La denuncia sporta dal parroco nei suoi confronti, per tentata estorsione, l’ha reso ancora più aggressivo: “Devi ritirarla, altrimenti vengo ad ammazzarti”, gli ha intimato il 17 agosto scorso. A nulla sono valsi in questi mesi i molteplici interventi delle forze dell’ordine. Dopo ogni allontanamento, infatti, il rumeno è tornato puntualmente alla carica con l’intenzione di affrontare il sacerdote.
Così, su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, il gip di Rimini, Raffaele Deflorio, ha emesso nei confronti del senzatetto rumeno la misura cautelare del divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico. L’uomo, quindi, non potrà contattare il parroco con qualsiasi mezzo, dovrà mantenere una distanza di almeno un chilometro e non potrà avvicinarsi alla parrocchia.