Queste immagini mostrano come si presenta, in queste settimane, il tratto di lungo fiume Marecchia compreso tra il ponte degli Scout e il ponte di via Coletti a Rimini. Crediamo infatti che “vedere” sia molto importante – per porsi qualche domanda in più. E se ogni anno di questi tempi assistiamo allo sfalcio radicale, questa volta la tabula rasa si è fatta assoluta, con l’avvento di un cantiere laddove prima c’era vita della natura. La Regione sta procedendo con una sorta di ‘pulizia’ radicale del fiume, estirpando ghiaia e cespugli per abbassare la base dell’alveo e per garantire la tanto agognata sicurezza idraulica. A voler sospendere il giudizio circa la reale necessità ed utilità di un intervento a tal punto massiccio e violento, la domanda resta sempre la stessa: saremo capaci come comunità umana di porci in ascolto dei fiumi? Sentiamo continue dichiarazioni da parte dei politici circa la volontà di correre ai ripari, investendo risorse nel difenderci dai fiumi. Con le alluvioni sempre più frequenti i fiumi fanno sempre più paura. Ma questa paura rischia di disorientarci. Perché se ADESSO dobbiamo difenderci dai fiumi è soprattutto perché PRIMA non siamo stati in grado di ascoltare i fiumi, di vederli davvero e rispettarli. E viene da pensare che l'airone cenerino, il marangone minore e il giovane gabbiano reale siano proprio lì, adesso, per aiutarci a vedere la vita della natura. E dopo averla vista come si fa a non amarla?
Arianna Lanci (Monumenti Vivi Rimini)