Il distributore della discordia. Dino's Pizza replica alle associazioni e trova difensori
Dino’s Pizza, dopo le critiche piovute da più parti in questi giorni, sia sui social ma anche dalle associazioni di categoria locali, ha voluto rispondere a chi contesta la presenza di questo robot in viale Ceccarini a Riccione per le festività. Un ‘robot’ che prepara la pizza partendo dall’impasto fresco, lo stende, lo farcisce con ingredienti freschi e lo cuoce in tre minuti grazie a lampade a infrarossi che raggiungono i 400 gradi.
La replica dei tre soci di Dino’s Pizza,
“Critiche costruttive? Zero. Il nostro è un orgoglio italiano. Sicuramente non toccano la nostra sensibilità commenti sui social del tipo ‘meglio una cabina con un trans o un rulla canne’. Pensiamo sia meglio che i nostri giovani con 10 euro in tasca possano mangiare una buona pizza e bere una bella bevanda calda ai distributori. Dino’s Pizza è stato pensato per dare un prodotto caldo e fumante a un pubblico giovane che vive la notte, in alternativa al kebab.
“Cosa rispondiamo alle associazioni di categoria? Semplicemente che il loro accanimento è del tutto inutile. Prima di tutto, vogliamo precisare che noi non togliamo il lavoro a nessuno, perché il servizio è stato pensato soprattutto per i ragazzi e per chi vuole mangiare qualcosa al volo e senza troppi fronzoli”.
Un marchio italiano: “In secondo luogo, se parliamo di mantenere alto il livello delle offerte in città, vogliamo sottolineare che il nostro è un marchio italiano, con prodotti di eccellenza tutti italiani, dagli ingegneri del distributore, la fabbrica, la manifattura, la mozzarella, il pomodoro, i salumi, e persino i cartoni e le posate. Tutto, e ripetiamo tutto, prodotto in Italia”.
Coffe Art: “Facciamo parte del mondo del vending da 25 anni e ci appoggiamo solo a torrefazioni e fornitori italiani di alto livello. Insomma, dietro all’apertura di questi punti vendita ci sono giovani imprenditori che inizieranno a lavorare e aziende italiane che dovranno assumere dipendenti per poter provvedere alle richieste di materia prima”.
Questo è un servizio in più: “Il nostro obiettivo è, ed è sempre stato, quello di creare lavoro, non distruggere, generare scompiglio o fare concorrenza. anche perché proprio per il format del prodotto, di concorrenza non ce n’è. E poi, se vogliamo dirla tutta, Dino’s Pizza sta avendo una grande visibilità sui social, porta visitatori e curiosi che, presumibilmente, alloggeranno negli hotel, mangeranno nei ristoranti e consumeranno aperitivi nei bar della zona”.
“È giusto per le istituzioni dare voce ai commercianti e agli artigiani, ma come loro anche noi siamo imprenditori che investono nelle proprie attività (per la precisione 7 a Riccione). E soprattutto dovrebbero accertarsi meglio prima di esporre critiche”.
Per concludere: “Sempre tirando in ballo la qualità dell’offerta riccionese in viale Ceccarini o viale Dante, le attività cosa vendono? Ditecelo voi… forse il grosso dell’autogol ve lo state facendo voi, rifletteteci”.
CONFIDA Associazione Italiana Distribuzione Automatica, che fa capo a Confcommercio Imprese per l’Italia, interviene a difesa del Consorzio di via Ceccarini sull’installazione della macchina.
“Si tratta di un commerciante come tutti gli altri che ha deciso di partecipare al villaggio natalizio di via Ceccarini – spiega Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA – investendo a favore del proprio territorio e offrendo una modalità innovativa di preparazione della pizza creata con una tecnologia 100% Made in Italy. La macchina, che tra l’altro non è permanente ma posizionata solo per il periodo natalizio, è infatti progettata e fabbricata in Italia.”
“Pertanto, non comprendiamo – continua il Presidente di CONFIDA – le critiche delle associazioni che dovrebbero difendere, e non attaccare, i propri commercianti. Tra l’altro, il pubblico in questi giorni ha dimostrato di apprezzare molto l’iniziativa, come testimoniano le lunghe file davanti al distributore e la sua viralità sui social media. Riteniamo che la macchina non arrechi danno agli esercizi commerciali di alimenti della via e che i cittadini e i turisti, se lo desiderano, siano liberi di optare per una pizza tradizionale cotta nel classico forno a legna.”