Gubbio-Rimini 1-0, le pagelle di Cesare Trevisani


COLOMBI 6. Nel primo tempo un balzo sul destro di Corsinelli al 42’. Su un’uscita alta e lontana dalla porta si prende un rischio caricando l’avversario. L’arbitro lo premia, ma resta il rischio rigore. C’è poco altro lavoro sui tanti palloni che arrivano in area e poi la botta di destro che decide la partita sbuca fra mille gambe e non c’è niente da fare.
MEGELAITIS 6. Il Gubbio parte attaccando il suo spazio coi tagli dei centrocampisti, in particolare Rovaglia. Questione complicata e che non trova soluzione subito. Poi s’aggiusta e gli spifferi finiscono. Nella ripresa, a tratti è quello che smista più palloni di tutti. Gara di normale amministrazione.
LEPRI 6. Ormai è un punto pilastro solido. Il Gubbio non ha i bomber titolari e il pomeriggio scorre abbastanza tranquillo; si occupa del controllo degli attaccanti e dei traversoni in area, sui quali però il disimpegno della difesa casca sempre su piedi rossoblu.
LONGOBARDI 6,5. Le penetrazioni di Corsinelli sono un problema e se per quasi un tempo pericoli non ne provoca, sul finale di tempo invece arriva la conclusione pericolosa che Colombi neutralizza. Però ha gamba, voglia di incidere e si muove di conseguenza. Finisce da ‘quinto’ di destra. È fra i migliori biancorossi.
CINQUEGRANO 5,5. Se c’è campo intorno, arriva dappertutto. Se c’è traffico, sbaglia spesso la misura dei passaggi. Ci sono cose buone e amnesie da gioventù. Come al 72’, quando sul fondo viene saltato troppo facilmente e se non fosse per l’erroraccio di Rovaglia…
LANGELLA 5,5. Parte forte: gestisce, smista a tempo e poi rallenta un po’ perché quella corsia chiede attenzione visti gli intendimenti dei rossoblu. L’uscita di De Vitis lo riporta in mezzo per cercare di sciogliere una partita arruffata e zeppa di imprecisioni fino alla fine. Rischia grosso su uno scambio di gentilezze a terra con Corsinelli.
DE VITIS 5,5. Torna protagonista fra i titolari e alle origini, da centrocampista centrale. Partenza timida, poi prova a spostarsi di più e si vede anche sul fronte avanzato. Ne gioca poche per il ruolo che ha, bada piuttosto agli equilibri. Sembra ancora un po’ distante dalla brillantezza fisica e allora sopperisce col sapere tattico. Lascia al 53’.
GARETTO 5,5. Primo tempo un po’ fuori dai giochi. Resta molto largo a sinistra e lì c’è una ressa dalla quale fatica a districarsi. Nella ripresa si accentra un po’ ma l’aria non cambia e spazi per muovere i cingoli non ce n’è.
SEMERARO 6. Gioca molti palloni, butta dentro una dozzina di cross. Copre con attenzione, con errori al minimo, ma senza squilli.
UBALDI 6. Svaria molto, ne gioca di più rispetto al compagno di reparto, con poca precisione ma sempre con tanta dedizione e voglia di sbattersi. Al 61’ diagonale destro che sfila di niente, primo tiro in porta del Rimini nel pomeriggio eugubino. Poi lascia a Chiarella.
PARIGI 5,5. Le traiettorie di passaggio verso l’attacco sono secche come le foglie d’autunno. Arrivano palloni alti e morbidi, complicati da ripulire. Pressa, lavora, ma il taccuino resta bianco. Sforbicia in bello stile al 64’, ma la porta è altrove. Lascia a Cernigoi dopo un’ora.
PICCOLI 5,5. Cinque minuti a tambur battente, poi si adegua al ritmo di giornata. Torna fuori nei dieci minuti finali col Gubbio che carica a testa bassa e trova dalla sua parte una barriera solida. Sul rimpallo che porta al gol è un po’ morbido.
CHIARELLA SV. Non c’è la temperatura giusta per confezionare qualcosa.
CERNIGOI 5,5. Porta in campo qualità e diventa un riferimento per i disimpegni. Raffinato, ma tutto sulla trequarti. La punizione da cui nasce il gol arriva da un suo fallo di mano, forse dubbio.
FIORINI SV.
BELLODI SV. Non trasmette la sensazione che il suo ingresso aumenti la sicurezza là dietro. Nessun errore da matita rossa. Una sensazione.
Cesare Trevisani