Delitto Pierina, isolati due Dna femminili sugli indumenti della vittima

Erano attesi per il 26 novembre i risultati definitivi degli accertamenti irrepetibili che il professor Emiliano Giardina, il famoso genetista del caso Yara Gambirasio, ha eseguito su incarico del gip di Rimini, Vinicio Cantarini, sui reperti del delitto Pierina, ma, con qualche giorno d’anticipo rispetto alla dead line fissata, è trapelata un’anticipazione clamorosa: sono emersi due Dna femminili diversi sugli indumenti indossati la sera del 3 ottobre 2023 dalla vittima.

Il primo profilo femminile è stato isolato sulla gonna di Pierina, all’altezza della vita; il secondo sul lato della maglietta vicino ad una delle 29 coltellate inferte. Sarà però difficile, per non dire impossibile, fare delle comparazioni dal momento che le tracce rilevate sono minime. E’ probabile che ora venga chiesta un’ulteriore proroga per cercare di comparare i due Dna femminili isolati con quelli dei soccorritori che intervennero quella mattina e toccarono il cadavere della 78enne.

L’altra novità emersa dalla chiusura dell’incidente probatorio sui reperti oggetto d’indagine è che non è stato isolato il profilo di Luois Dassilva, neppure con l’utilizzo del ‘Crime-lite’, l’apposito strumento arrivato dall’America in grado di rilevare anche tracce minime di fluidi corporei e sangue, ma anche impronte digitali impercettibili. Dassilva, quindi, non sarebbe collocabile sulla scena del crimine, stando almeno all’esito degli accertamenti tecnici eseguiti. “Il profilo maschio 3, rinvenuto nella prima fase di questo incidente probatorio, non ha subito sostanziali miglioramenti con i nuovi esami e pertanto non è comparabile – ha spiegato l’avvocato Riario Fabbri, che difende il 34enne senegalese insieme al collega Andrea Guidi -. Neppure il nuovo macchinario arrivato dall’America ha rilevato il profilo genetico di Dassilva, che quindi non può essere collocato sulla scena del crimine”.