Indietro
menu
capitolo per capitolo

Debito in contrazione e investimenti. La proposta di bilancio di previsione 2025 a Rimini

In foto: la ex colonia Enel
la ex colonia Enel
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 7 minuti
mer 27 nov 2024 17:45 ~ ultimo agg. 17:49
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 7 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dopo il passaggio in Giunta, la proposta di bilancio di previsione 2025 del Comune di Rimini inizia il suo percorso amministrativo verso la sua approvazione in Consiglio Comunale, prevista entro il mese di dicembre. La manovra è già stata sinteticamente illustrata alle associazioni di categoria e alle confederazioni sindacali, riunite martedì intorno al tavolo insieme alla Giunta comunale al completo.

Il 2024 si chiuderà con un debito in contrazione: al 1° gennaio 2025 il debito sarà di circa 48,4 milioni, cioè ridotto di oltre 25,2 milioni di euro da ottobre 2021, con l’inizio del mandato amministrativo. Permane l’equilibrio dunque l’equilibrio tra entrate e spese in parte corrente, voce quest’ultima che per il 2025 pone in previsione una cifra (211 milioni) in linea con quella dell’anno precedente.
Prosegue l’attività di recupero dell’evasione tributaria. Grazie a questa azione – che combina attività di verifica oltre che di accompagnamento dei contribuenti al pagamento dei tributi – si prevede per il 2025 di recuperare tra Imu, Tari, Imposta di soggiorno e Ici non versate una somma che si attesta intorno agli 8 milioni di euro, in linea con le annualità precedenti, per complessivi circa 55 milioni di tributi recuperati dal 2021.
L’ex colonia Enel sarà uno dei principali investimenti per il 2025. La manovra propone l’intervento di demolizione dell’immobile rientrato nel possesso dell’amministrazione e la realizzazione della nuova piazza pubblica, inserita nel contesto del Parco del Mare, per un investimento di circa 4 milioni di euro.
Sarà data priorità all’assunzione del personale per la scuola d’infanzia per consolidare l’organico. Sempre in ambito educativo, si concluderanno entro il 2025 i lavori strutturali dei tre nuovi asili nido in corso di realizzazione attraverso le risorse del Pnrr – Peter Pan a Viserba, il Pollicino al Parco Pertini a Marebello e il Girotondo in via Codazzi – che saranno operativi dall’anno scolastico 2026/27. Altra novità che trova spazio nella manovra sono i nodi territoriali della salute (che saranno in parte anche sedi per i nuovi Forum urbani), con gli interventi per le sedi del Centro civico Via Gambalunga, Via Bidente, Via Perticara e Miramare.
 
Per quanto riguarda gli investimenti, il nuovo disegno comprende il completamento entro il 2025 della nuova piscina comunale a Viserba e annessa riqualificazione del Parco don Tonino Bello, la rifunzionalizzazione dell’Rds Stadium, il completamento del centro sportivo dell’ex area Ghigi.
In zona sud avanza il Parco del Mare tra Marebello e Rivazzurra e del Piano di salvaguardia di balneazione, con i due presidi idraulici destinati ad aumentare la sicurezza idraulica della zona sud, accompagnati dalla rigenerazione urbana; e ancora il parcheggio interrato in piazza Marvelli e le azioni contenute nella strategia Atuss per la riqualificazione dell’area di San Giuliano e il Porto canale.
Nella pianificazione per il 2025 sono previsti ulteriori investimenti per circa 90 milioni di euro, che comprendono tra i nuovi interventi, oltre alla già citata ex Colonia Enel, anche la realizzazione con risorse Pnrr di due mense scolastiche per le primarie Mario Lodi (Padulli) e Flavia Casadei (Viserba). La manovra comprende anche, tra le tante voci, la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, la messa in sicurezza della frana di via Marignano, la riqualificazione e valorizzazione del Ponte di Tiberio, il potenziamento della pubblica illuminazione, la manutenzione straordinaria del verde pubblico.
Al capitolo welfare, tra scuola e sociale la spesa è pari a un terzo della spesa del bilancio, per circa 73,5 milioni. Di questi, circa 17,7 milioni sono destinati a contributi destinati ai servizi sociali. Fra scuola infanzia comunale, statale e primaria l’investimento dell’Amministrazione per le agevolazioni a garanzia del diritto allo studio a favore delle famiglie e dei più piccoli sfiora i 3 milioni di euro. Un pacchetto che comprende aliquote agevolate ed esenzioni, tra cui ad esempio la gratuità sostanziale dei nidi per i nuclei con ISEE fino a 30.000 euro, introdotto a inizio mandato dall’Amministrazione.
Anche per questa manovra la Giunta conferma la volontà di non intervenire sulla tassazione. Per il 2025, in continuità col passato, saranno infatti mantenute le aliquote di Imu e Tari e le agevolazioni già riconosciute dall’Amministrazione comunale a favore di famiglie e imprese. Per quanto riguarda l’addizionale Irpef, confermata la soglia di esenzione per redditi sotto i 16 mila euro introdotta dall’Amministrazione nel 2022, a favore di circa 59mila cittadini riminesi (più della metà dei contribuenti).
Nello sviluppo in chiave turistica della città, rientra anche il percorso destinato a dare nuovo slancio all’area del ‘Triangolone’ a Marina Centro: il Masterplan in corso di definizione permetterà di delineare gli indirizzi per la prossima progettazione dell’area, anch’essa come l’ex Enel inserita nel nuovo piano dell’arenile del Comune di Rimini. Per il 2025 inoltre non si interverrà sulle aliquote dell’imposta di soggiorno, da cui nel 2024 si profila deriverà un gettito di 13,7 milioni di euro.
Prosegue anche l’impegno dell’amministrazione sul fronte delle campagne di promozione turistica internazionali, ad integrazione dei piani di sviluppo di altri soggetti pubblici e privati (ad esempio l’aeroporto ‘Fellini’ di Rimini, IEG).
Per le imprese, confermato il programma SISE – Sostegno alle Imprese e Sviluppo Economico (ex No Tax Area) mette in campo incentivi ed agevolazioni a sostegno delle attività imprenditoriali del territorio a partire dalle start up e imprese giovanili, così come  le aliquote agevolate Imu per i capannoni industriali e artigianali. Si darà inoltre continuità al progetto Rimini Open Space per l’utilizzo del suolo pubblico a sostegno a centinaia di attività della città.
Nel corso degli ultimi dieci anni in cui l’inflazione, il costo della vita e la crisi energetica ha fatto sentire il suo peso sulle spese correnti essenziali anche degli enti locali: utenze, costo del personale, fino all’acquisto dei beni e dei servizi soggetti anch’essi a spirale inflattiva. Un andamento incomprimibile – spiega l’Amministrazione Comunale – divenuto non più sostenibile, soprattutto a fronte di un livello qualitativo e quantitativo di servizi erogati in costante crescita: si pensi solo al supporto per gli alunni con disabilità certificata, con un incremento di ore del 300% dal 2022 ad oggi, +10% nell’anno scolastico 2024/25 rispetto al precedente.
La scelta dell’Amministrazione è stata dunque di non ricorrere ad una riduzione dei servizi, che avrebbe finito per penalizzare le fasce deboli, e procedere invece all’aggiornamento dell’impianto di alcune tariffe di servizi, inalterate da più di 10 anni, sempre però salvaguardando attraverso la progressività del carico (chi ha un reddito più basso paga di meno o non paga nulla) le famiglie maggiormente esposte e ferma restando la gratuità dei nidi per i nuclei con ISEE fino a 30.000 euro, introdotta a inizio mandato. Tra queste, le modifiche alle tariffe per la scuola d’infanzia che coinvolgeranno dal 2025 solo una parte ridotta della platea di famiglie, quelle cioè con reddito più elevato. La retta resterà infatti invariata per la grande maggioranza delle famiglie, quelle con reddito Isee inferiore a 26mila euro, che rappresenta il 73,5% del totale dei nuclei interessati (880 circa), mentre la rimodulazione per la quota restante di famiglie sarà applicata in proporzione al livello di Isee, superiore appunto ai 26mila euro.
Nello schema di bilancio sono proposte alcune modiche tariffarie per alcuni parcheggi pubblici a ridosso del centro, anch’esse invariate dal 1° gennaio 2017. Le modifiche entreranno in vigore da inizio 2025, al termine delle festività natalizie e saranno uniformate a quelle dei capoluoghi della Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna) oggi più alte rispetto a quelle applicate a Rimini. Le tariffe per la zona A circuito centro storico saranno di 1 euro all’ora, 4 euro forfettario giornaliero. La sosta resterà a pagamento dalle 8 alle 20 solo nei giorni feriali, esclusi i festivi. Confermato il costo degli abbonamenti a prezzo agevolato per i titolari di attività o i lavoratori del centro storico.
La manovra prevede a distanza di alcuni anni dall’istituzione del canone unico patrimoniale, un riequilibrio dei coefficienti di valutazione economica delle occupazioni in relazione alla reddittività delle stesse (tra il 5% e il 15%) e l’applicazione di corpose riduzioni ad occupazioni relative ad esempio alle edicole e agli spettacoli viaggianti. Invariati i coefficienti dei passi carrabili e delle occupazioni mercatali permanenti.
L’emergenza abitativa resta uno tra i temi prioritari su scala nazionale e locale. Su questo fronte l’amministrazione interviene con il “Patto per la Casa” e con uno stanziamento per il 2025 di 4,5 milioni di euro da destinare alle diverse azioni in campo: l’agenzia per la locazione, il progetto regionale per il reinserimento territori, il fondo inquilini morosi incolpevoli, il fondo sociale per l’affitto, il fondo povertà. Confermata, nell’ambito del Patto per la casa, anche l’aliquota agevolata Imu della 0,38% (invece che 0,76 previste per gli alloggi a canone concordato) a favore di chi affitta le abitazioni a quei nuclei familiari che versano in condizioni di fragilità e che non riescono o non possono avere accesso all’edilizia residenziale pubblica.
Commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: Iniziamo questo percorso di approvazione del bilancio di previsione 2025 con una certezza: il nostro è un bilancio rigoroso e controllato, perché solide sono le basi su cui poggia. Può sembrare un dato di fatto scontato, ma così non è: basta andare a riascoltare le parole espresse dai sindaci di tutta Italia nella recente assemblea Anci di Torino, che hanno restituito un quadro ormai insostenibile per i Comuni, alle prese tra tagli e riduzioni di trasferimenti a fronte di una richiesta di servizi e di assistenza da parte dei cittadini che è sempre più forte e a cui noi sindaci abbiamo il dovere di rispondere. Ed è sufficiente dare una scorsa alle analisi sul carico fiscale e tributario nazionale per il prossimo anno: tutte indicano un incremento della pressione verso il ceto medio italiano. In questo contesto tutt’altro che roseo, la scelta del Comune di Rimini è stata unica e precisa: quella di mantenere fede all’impegno preso e di non aumentare le tasse di spettanza comunale per i cittadini, restando ancorati a precisi punti del mandato: non arretrare sui servizi partendo da scuole e fasce deboli e puntando sulla presenza diffusa sul territorio, investire e sostenere lo sviluppo economico della città attraverso la riqualificazione urbana e mettendo le imprese nelle condizioni di crescere”.
Una manovra solida ma su cui pesano le incognite della Legge finanziaria del governo – sottolinea l’assessore al Bilancio Juri Magrini – e che deve necessariamente fare i conti con due spade di Damocle. La prima è l’inflazione che non arretra e che tocca anche gli enti locali, incidendo nella spesa per l’erogazione dei servizi, oltre che delle spese per gli investimenti. La seconda sono i continui tagli di risorse decisi dal Governo. Dalle ultime stime risulta che per il 2025 i nuovi tagli inseriti nella Finanziaria vedranno un ammanco per Rimini di circa 842mila euro, che si aggiungeranno ai tagli per oltre 1,5 milioni ereditati dalle precedenti Finanziarie e dalla restituzione del fondone Covid, per un conto finale di quasi 2,4 milioni che verranno a meno. E il futuro non è più roseo, con tagli per circa 1.8 milioni per il prossimo biennio. Pur in queste difficoltà, siamo riusciti ad arrivare ad una proposta di manovra che contiene correttivi rispetto allo scorso anno ma che riteniamo equilibrata e che soprattutto non va ad aumentare la tassazione comunale”.