Antonio Buscè: "Quello che è mancato stasera è l'atteggiamento"

Le dichiarazioni al termine di Gubbio-Rimini 1-0 (leggi notizia).
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C. “Per come si era messo forse meritavano qualcosina loro per il secondo tempo, loro hanno sbagliato quel gol di testa con il loro giocatore (Rovaglia, ndr) che ha staccato nell’area piccola. Se avessero fatto gol lì, era un momento in cui il Gubbio stava prendendo un po’ campo. Però diciamo che non è stata una bella partita, è stata una partita brutta, bruttissima, giocata su queste seconde palle, con tanti falli, a volte non fischiati, una partita sporca. Da parte nostra purtroppo quello che è mancato è stato l’atteggiamento, che non mi è piaciuto. In certe situazioni e in certi momenti della partita bisognava essere un po’ più cattivi, non ultimo su quella punizione. Anche perché poi la voglia di non prendere gol, nonostante una partita mediocre, ci deve essere sempre, perché comunque vieni a giocare in un campo difficile, in una situazione particolare. E le partite si chiudono al centesimo minuto: su quella punizione l’attenzione non c’è stata. Adesso, se ricordo bene, anziché attaccare quella palla, battuta anche male, a mezza altezza, l’abbiamo aspettata, non so adesso chi fosse sulla traiettoria. Lì ci deve essere il fatto che non bisogna prendere gol, nonostante secondo me hai fatto una brutta partita, con poche occasioni. Ma credo ci possa stare. L’unica cosa che non dobbiamo fare noi è sentirci bravi quando vieni da una vittoria oppure sentirci un attimo fuori pericolo, perché questo è un campionato tremendo: sbagli due partite e ti ritrovi sotto, ne azzecchi due e magari pensi che hai risolto tutti i problemi. Questo diciamo è stato un po’ l’errore che abbiamo fatto nell’atteggiamento stasera: è mancato quel pizzico di cattiveria che ci ha fatto fare la differenza in qualche momento difficile che abbiamo avuto anche noi”.
Il Gubbio veniva da tre sconfitte consecutive, cinque K.O. nelle ultime sette gare. Ha trovato veramente una squadra in crisi? “Io anche ieri in conferenza pregara ho detto di non credere alla crisi del Gubbio. Purtroppo succede che quando le squadre hanno delle difficoltà ci si ricompatta, se c’è uno spogliatoio sano, una dirigenza che sa il fatto suo, e spesso succede questo. Io ho visto una squadra compatta stasera, io non ho visto una squadra in difficoltà, certo con alcune assenze, ma queste le abbiamo anche noi da un po’ di tempo. Non devono essere scusanti o alibi, però credo che quando c’è un sano spogliatoio, dove i ragazzi vogliono arrivare ad un obiettivo, nelle difficoltà uno spogliatoio si compatti. Io ho visto una compattezza nel Gubbio, infatti non ho mai creduto che il Gubbio fosse in difficoltà, l’ho detto anche ieri. Mi aspettavo questa partita: brutta, maschia, un Gubbio che cercava di sfruttare anche una rimessa laterale fondamentalmente. Ho visto comunque una squadra che ha corso, che ha combattuto, anche nelle difficoltà. Non c’è stata tanta qualità, quindi sotto questo aspetto mi aspettavo questo tipo di partita. Io ho detto ai ragazzi proprio ieri: non pensiamo che andiamo a Gubbio e che magari il Gubbio sia la classica squadra da affrontare facilmente come sparare sulla Croce Rossa. Ecco perché questa cosa ci deve dare un insegnamento, perché le partite vanno giocate, non c’è mai niente di scontato, soprattutto quando vai ad incontrare una squadra che è in difficoltà, ed è successo a noi un mese e mezzo-due mesi fa, quando poi abbiamo fatto le tre vittorie consecutive in una settimana, e venivamo da una situazione di classifica complicata, anche se dopo poche partite. Basta vedere Lucca: 2-0 e poi 2-2, lì eravamo in un momento in cui c’erano delle grosse difficoltà. Ci siamo ricompattati, abbiamo rialzato la testa. Quindi quando dico: non voglio mai vedere gli altri e vedo quello che succede in casa mia intendo questo. Quello che è mancato stasera è l’atteggiamento di una squadra che non deve prendere gol in quella situazione”.
L’andamento fin qui del Rimini: dieci punti in trasferta con prima sconfitta stasera, sette punti in casa, con qualche passo falso di troppo, la sorprende? “Io l’ho detto più di una volta: è fisiologico. Magari una squadra per un periodo va meglio fuori casa e magari in casa fa più fatica. Noi, pensate, non è un caso: abbiamo vinto in casa e abbiamo perso fuori, quindi alla fine le partite sono tutte diverse. Anche stasera se ci fosse stata un po’ di attenzione in quella situazione avremmo portato a casa un altro risultato positivo, ma le partite, ripeto, hanno sempre difficoltà dietro l’angolo. Quello che a noi non deve mancare, quello che non deve mancare ai giocatori del Rimini, ai miei giocatori, è la voglia di migliorarsi, la voglia del sacrificio. Perché se manca quella diventiamo una squadra vulnerabilissima. Questo non deve succedere”.
Cioffi e Malagrida potranno rientrare per la prossima partita, al “Neri” con la Torres domenica 10 novembre? “Non ce la facciamo perché hanno avuto problemi muscolari, quando hai una piccola lesione quei 30-40 giorni ci vogliono. Loro comunque sono in via di guarigione. Ma poi ripeto: io devo occuparmi di chi ho a disposizione. Dispiace perché quando perdi un giocatore hai qualche cartuccia in meno da poter utilizzare. Però, ripeto, a questi ragazzi finora devo dire solo bravi, perché abbiamo fatto delle cose straordinarie fino a questo momento, poi il campionato è ancora lungo. Sentirsi alti, biondi, con gli occhi azzurri non è il vestito nostro. Noi dobbiamo sentirci il brutto anatroccolo fino alla fine. Poi tiriamo le somme a fine campionato”.
Christian Langella, centrocampista del Rimini F.C. “Sicuramente è stata una brutta partita da parte di tutte e due le squadre, non è stata una partita in cui c’era tanta qualità. Anche il campo non permetteva di giocare molto. Loro l’hanno sbloccata sull’unico episodio del secondo tempo, quindi usciamo da qui con questa sconfitta che ci lascia un po’ l’amaro in bocca perché sicuramente non abbiamo fatto una buona partita, però sinceramente non credo meritassimo la sconfitta”.
Pensa che questa sconfitta esterna possa dare una svolta al Rimini per migliorare il rendimento nelle gare in casa? “Abbiamo vinto la scorsa, punti in casa ne stiamo facendo, non è che stiamo perdendo tutte le partite. Ci sono più punti in trasferta, ma non è che in casa non stiamo facendo punti. Poi sicuramente non è che quando giochiamo in casa giochiamo per non vincere, noi giochiamo sempre per vincere sia in trasferta che in casa. In questo periodo è successo che abbiamo fatto più punti in trasferta, magari da adesso facciamo più punti in casa”.
In campo come ha trovato il Gubbio? Che partita è stata? “Brutta. Confusione. Una partita brutta che bastava un episodio per sbloccare, l’hanno trovato loro e noi usciamo sconfitti. Però una partita brutta, giocata sulle seconde palle, sui duelli, secondo me non è che hanno prevalso su di noi. Hanno avuto quest’ultima punizione: è stata una palla calciata male, è arrivata corta e noi siamo scappati, quindi loro hanno trovato questo episodio. Dispiace perché almeno il pareggio avremmo potuto conquistarlo”.
Quanto può incidere una classifica così sul vostro cammino, non tanto per la classifica ma dal punto di vista psicologico? “Questa sconfitta non ci abbatte per niente, non è che ci tolga qualcosa, anzi ci dà quella rabbia, quella consapevolezza che se facciamo le cose come dobbiamo possiamo giocarcela con tutti, vincere con chiunque, perché non credo che il Gubbio ci abbia dominato”.