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cosa prevede l'ordinanza

Temperature sopra la media, Rimini posticipa l'accensione del riscaldamento

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di Redazione   
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mar 15 ott 2024 10:45 ~ ultimo agg. 18:03
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È stata firmata l’ordinanza che posticipa la riaccensione degli impianti di riscaldamento nel Comune di Rimini a martedì 22 ottobre, una settimana dopo la data prevista del 15 ottobre.

In considerazione delle temperature ancora miti, al di sopra delle medie del periodo e spesso superiori ai venti gradi, l’amministrazione comunale di Rimini ha deciso di posticipare al 22 ottobre l’accensione degli impianti termici a combustione ad uso riscaldamento sul territorio comunale con ordinanza firmata oggi, martedì 15 ottobre dal Sindaco Jamil Sadegholvaad.

Oltre al posticipo dell’accensione, l’ordinanza prevede:

  • L’accensione degli impianti termici per un limite massimo di 13 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno;
  • La riduzione di 1°C della temperatura dell’aria, ossia 19°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici ad esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili il cui limite rimane invariato a 17°C + 2°C di tolleranza;

Rimangono esclusi dalla misura gli ospedali, le cliniche, le case di cura, le strutture che ospitano servizi sociali pubblici, le scuole materne e gli asili nido, gli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali, piscine e saune.

Il provvedimento persegue gli obiettivi di ridurre i consumi energetici, tutelare l’ambiente e la qualità dell’aria e incidere sul risparmio del costo dell’energia, rispondendo dunque a finalità sia ambientali sia economiche.

Il Comune di Rimini rientra nella fascia climatica “E”, per la quale il periodo normale di funzionamento degli impianti di riscaldamento sarebbe dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore massime giornaliere: l’ordinanza si colloca nel solco del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas approvato dal Ministero della Transizione Ecologica, che aveva rinviato l’accensione dei riscaldamenti dal 15 al 22 ottobre (per la zona climatica E) per abbattere i consumi di gas naturale, attraverso l’introduzione di limiti di temperatura, di ore giornaliere di accensione, e di durata del periodo di riscaldamento.

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