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Statua Giulio Cesare. I tempi del restauro e la querelle sulla collocazione

la statua-copia di piazza Tre Martiri

Sollecitati da una nuova interrogazione  del consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi nella seduta di martedì 29 ottobre, del consiglio comunale a Rimini gli assessori Michele Lari e Mattia Morolli hanno fatto il punto sul restauro della statua di Giulio Cesare, copia dell’originale conservata in Campidoglio, donata nel 1933 da Benito Mussolini, che per lungo tempo è stata collocata nella caserma omonima. Renzi ha chiesto a che punto è il restauro, quando è previsto il ritorno a Rimini e che la statua sia  ricollocata nella piazza originaria che un tempo, ha ricordato, portava il nome del generale romano. Ha chiesto anche perché non sia stato restaurato il basamento della statua (copia della copia) che si trova dal 1996 in piazza Tre Martiri.
L’assessore Morolli ha risposto sulla tempistica. Nel luglio 2023 l’opera è stata portata nel laboratorio di restauro a Parma della ditta Arché Restauri SNC (una delle principali realtà europee del settore). Ad agosto dello stesso anno si sono concluse le indagini diagnostiche che hanno confermato le problematiche di conservazione che erano già note della superficie bronzea. Nell’estate di quest’anno sono state svolte le operazioni di rimozione degli elementi che nel tempo si erano depositati sulla superficie esterna e all’interno, da cui sono emerse delle buone condizioni generali di stabilità. Il restauro vero e proprio, che deve avvenire con il caldo, sarà nell’estate del 2025.
A Michele Lari la riposta sulla futura collocazione, che porta con sé anche una riflessione politica. “Penso – ha detto Lari – che la città per certi versi non capisca e sia stanca di affrontare discussioni e argomenti, anche in campo culturale, che si fondano sulla base di mere posizioni politiche ed ideologiche, e non effettivamente sul merito. Sostengo con convinzione che i dibattiti culturali vanno sempre accolti favorevolmente per la loro capacità di alimentare e moltiplicare riflessioni, credo che il dibattito intorno al posizionamento in piazza Tre Martiri della copia della statua di Giulio Cesare, donata nel 1933 da Benito Mussolini, al posto della copia, donata nel 1996 dal Rotary, abbia scarsa attinenza con la realtà”.
Sul ricollocamento sono state fatte varie ipotesi: il Lapidario romano nel Museo della Città o l’area archeologica all’aperto all’antico Ponte Romano di San Vito. A inizio 2024 se ne è aggiunta una terza: c’è stata una richiesta affinché quella statua di Giulio Cesare, una volta ‘rigenerata’, torni in qualche modo a caratterizzare l’area ex Caserma Giulio Cesare quando diventerà la nuova cittadella della sicurezza di Rimini.
Sul tema più prettamente politico. “Credo che nella storia degli ultimi 80 anni, piazza Tre Martiri ha raggiunto faticosamente, anzi dolorosamente, un suo punto di equilibrio e dunque di normalità quotidiana. Quella si chiama e continuerà ad essere piazza Tre Martiri. Quella piazza non diventerà il teatro di contestazioni, imbrattamenti, tentativi di ‘risemantizzare’ la storia o di fare della ‘cancel culture’, come viene oggi definita. Nessuno vuole sfrattare Cesare là dove è stato posto 28 anni fa, un tempo più che sufficiente per consolidarne la presenza nella quotidianità della città. Anzi, e su questo convengo col consigliere Renzi, credo che su questo manufatto del 1996 dovrà essere fatto un lavoro di sistemazione, pulitura e di informazione, ma sicuramente non cercarne la sostituzione che non ha alcuna ragione se non alimentare evidentemente una battaglia politica che offenderebbe non solo la storia romana ma la storia di quella piazza e di questa città“.
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