La situazione del Centro Accoglienza Migranti all’ex Hotel Grazia di via Palotta a Viserba arriva all’attenzione del consiglio comunale di Rimini. Dopo l’esposto presentato in Procura da un gruppo di 250 cittadini (vedi notizia), che lamentavano degrado e difficile convivenza, il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi ha interrogato la Giunta. Renzi ha ricordato la petizione con 250 firme che segnalava la situazione di degrado e convivenza impossibile con l’albergo, in piena fascia turistica e l’esposto presentato dai residenti alla Procura.
A rispondergli nella seduta di martedì 1 ottobre è stato l’assessore alla Sicurezza Juri Magrini. Dopo l’esposto, ha spiegato, “la Prefettura ha fatto dei controlli e da quanto ci risulta anche sanzioni ai gestori, ed è stato liberato il 50% dei posti letto che erano occupati”. Non si tratta chiaramente di un intervento risolutivo che potrebbe arrivare solo con delle scelte del Governo: “Le questioni dovrebbero essere rivolte al Ministero degli Interni. Io stesso ho detto personalmente al Ministro come la situazione dei Cas in fascia a Rimini porti con sé molte, tante difficoltà. Rimini è una città accogliente, fa ogni giorno la propria parte nel dare asilo ai profughi, e molto spesso lo fa anche in vece altrui, ma nel portare avanti questo compito dobbiamo tenere conto dell’equilibrio che si deve sempre cercare con la città che vive di turismo e di servizi per il turismo. E’ una posizione che come Amministrazione abbiamo espresso chiaramente al Ministero. Il Sindaco ha già scritto chiedendo di non proseguire nell’attività di accoglienza profughi nelle strutture di fascia turistica; ad oggi sono una decina le strutture di accoglienza sul territorio e alcune di queste sono state acquistate dalle società e cooperative che gestiscono attività di accoglienza. Questo rappresenta un’ulteriore difficoltà anche perché l’Amministrazione, così come la cittadinanza tutta, ne viene a conoscenza solo a cose fatte, perché pur esistendo un rapporto costruttivo e di collaborazione continuo con la Prefettura, la stessa Prefettura non è tenuta a dare conto dei bandi e delle modalità in cui essi vengono svolti, in quanto rappresenta una sua prerogativa”.
L’amministrazione comunale non si è limitata a scrivere al Prefetto, ma si è rivolta anche alla regione Emilia Romagna per verificare la compatibilità urbanistica della destinazione d’uso di queste strutture: “La Regione ci ha risposto prendendo a riferimento una sentenza del Tar della Toscana che stabilisce che l’utilizzo degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza per migranti, in quanto temporanea ed eccezionale, non presuppone che ci sia un cambio di destinazione d’uso purché una volta terminata l’attività di accoglienza, torni alla sua destinazione originale. La domanda che pongo è: nel momento in cui il gestore del servizio di accoglienza acquisisce la struttura e quindi partecipa continuativamente all’attività, siamo in presenza di un cambio di destinazione d’uso? Se quelle società acquisiscono le strutture, il tipo di uso diventa continuativo e quindi decade anche il presupposto della sentenza del Tar? E’ questa la grande incognita: se si dirime questa questione, ne consegue anche l’impossibilità di proseguire l’attività di accoglienza nelle strutture ricettive di fascia turistica”.
“Il Governo – chiosa Magrini – deve cambiare registro su queste faccende. Dare una mano all’accoglienza profughi è necessario e doveroso, ma non con questa modalità. Auspichiamo che il ministro dell’Interno si comporti di conseguenza e che utilizzi la disponibilità degli enti locali senza interferire nella convivenza e nell’economia dei servizi della città”.
Gioenzo Renzi si è dichiarato insoddisfatto tornando a chiedere che il sindaco si impegni per la chiusura della struttura per i “gravi problemi di ordine pubblico”.