Le confidenze alla madre, il racconto alla psicologa e gli abusi in orario serale
Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla madre della persona offesa, una paziente di 33 anni, con deficit mentali e fisici, che dal 2021 al luglio 2023 era stata ricoverata in un centro di riabilitazione privato in provincia di Rimini, accreditato con il servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna. All’interno di quella struttura, un medico di 67 anni, originario di Bologna, l’avrebbe costretta in più occasioni e in orario serale, lontano da occhi indiscreti, a subire atti sessuali all’interno della stanza dove era ricoverata.
E’ stata proprio la 33enne, dopo essersi confidata con la madre, a riconfermare le accuse nei confronti del medico anche durante l’audizione con la psicologa incaricata dalla Procura di Rimini di raccogliere le dichiarazioni della persona offesa. Il racconto della vittima, che viene definita come una persona non in grado di percepire potenziali situazioni di pericolo, è stato ritenuto lucido e coerente. Pertanto l’indagato, secondo il teorema accusatorio, abusando della propria posizione di medico e approfittando della inferiorità psichica e fisica della paziente, l’avrebbe costretta a subire anche rapporti sessuali completi.
Nel corso delle indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore riminese Davide Ercolani, sono state sentite anche una oss, che ha collocato la stanza della paziente in una zona poco sorvegliata, e una donna delle pulizie che in una circostanza avrebbe visto la vittima e il medico in atteggiamenti equivoci. Per il gip Vinicio Cantarini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata, c’è il pericolo concreto e attuale che l’indagato, ritenuto un predatore sessuale non occasionale, possa commettere nuovi delitti della stessa specie. In attesa dell’interrogatorio di garanzia, il 67enne, tramite il suo difensore, l’avvocato Massimiliano Orrù, ha negato con forza ogni addebito.