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Il Riesame convinto che l’assassino sia Louis: “Soggetto spietato”

Louis Dassilva mentre viene arrestato dalla Mobile (foto Migliorini)

Un soggetto spietato e pericoloso, incapace di contenere le sue pulsioni criminose, che non ha il minimo rispetto per la vita umana e che non esita a sopprimere chiunque ostacoli un suo piano. E’ durissimo il Riesame nel tracciare il profilo di Louis Dassilva, in carcere dal luglio scorso per l’omicidio di Pierina Paganelli. Il Tribunale della Libertà di Bologna, presieduto dal giudice Mazzino Barbensi, con le 31 pagine di motivazioni relative al ricorso avanzato dalla difesa, ha blindato l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo tempo dal gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, demolendo al contempo la tesi difensiva, che invece puntava il dito contro Loris Bianchi.

Per i giudici bolognesi, assumono grande rilevanza i seguenti elementi: in primis l’identificazione in Dassilva dell’ignoto ripreso dalla Cam 3 (la telecamera della farmacia San Martino) mentre si dirige verso il civico 31 di via del Ciclaminino alle 22.17 del 3 ottobre 2023, sera del delitto; poi i depistaggi effettuati dall’indagato, che consegna alla polizia dei vestiti diversi da quelli indossati il giorno dell’omicidio; ma anche il movente, che è certamente passionale e ricollegabile alla relazione clandestina con Manuela Bianchi. Relazione – dicono i giudici – che “Dassilva cerca di minimizzare definendola sola una storia di sesso”; e infine la cosiddetta ‘confessione’ all’amata, ovvero quando Louis, davanti alla richiesta di rassicurazioni da parte di Manuela, circa la sua estraneità all’omicidio, non ebbe la forza – secondo l’accusa e secondo il Riesame – di escludere un suo coinvolgimento, limitandosi a dire: “Tra noi non cambia nulla”, frase, questa, immortalata dalle telecamere della sala d’attesa della questura di Rimini.

A tutti questi elementi – scrivono i giudici – si devono aggiungere l’assenza di un alibi, la compatibilità delle tempistiche con la dinamica dell’omicidio, l’addestramento militare dell’indagato e l’assenza nel condominio di altre persone di colore.

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