“Bisogna permettere alle attività commerciali di prossimità di fare finalmente sistema, intercettando un pubblico che oggi ha cambiato inevitabilmente le proprie abitudini. Bisogna dirottare le risorse dove realmente servono, facendo anzitutto uno switch culturale“. Simone Gobbi, candidato alle prossime elezioni regionali con il Partito Democratico, interviene su un tema che, soprattutto nell’epoca post Covid, è diventato sempre più centrale. “Nel 2023 il nostro entroterra ha registrato 83.613 arrivi e una somma complessiva di pernottamenti superiore a 196 mila. Numeri in costante aumento, a cui si aggiunge il cosiddetto turismo di prossimità a favore delle tante fiere e sagre locali che spostano sempre più persone dalla costa alla Valmarecchia e Valconca. Numeri che però sono in contrasto con la crisi, sempre più evidente, del commercio locale. Una dicotomia che deve farci riflettere anche sul campo di strategia. Bene quindi le risorse a favore degli eventi, sulla promozione, bene le migliorie della nuova legge regionale per finanziare i cosiddetti hub urbani, ma è evidente che non si può più ragionare come un tempo. Riempire una piazza – spiega Gobbi – non significa automaticamente più acquisti, come accadeva quasi fisiologicamente fino a dieci anni fa. Oggi a farla da padrone sono le nuove piattaforme online, che consentono alle persone di fare un acquisto in modo veloce e comodo dal proprio divano. Motivo per cui l’unica soluzione è permettere alle piccole attività di fare sistema, di dotarsi di strumenti innovativi per comunicare le proprie offerte, diminuendo i tempi di attesa, dando al cliente qualcosa in più. Insomma, quelle azioni di sistema – come specificato nell’art.1 della nuova legge regionale – per supportare la trasformazione digitale e sostenibile, anche attraverso lo sviluppo di partnership e comunità di imprenditori. Voglio poi portare in Regione alcune proposte di legge dedicate a finanziare progetti che diano accesso a contributi per la valorizzazione e lo sviluppo dei centri storici e delle aste commerciali. Bisogna inserire una premialità per le botteghe storiche“.