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Delitto Pierina, la Squadra Mobile a caccia di ulteriori indizi

gli agenti della Mobile nei garage di via del Ciclamino

Louis Dassilva è in carcere dal 16 luglio scorso per l’omicidio di Pierina Paganelli, ma le indagini della Squadra Mobile di Rimini, coordinate dal sostituto procuratore Daniele Paci, non si sono mai fermate. Così ieri sera (mercoledì), intorno alle 23, gli investigatori della questura, insieme ai colleghi della Scientifica, sono tornati nei garage di via del Ciclamino per effettuare nuovi sopralluoghi. Con loro c’era un figurante di colore al quale hanno fatto ripercorrere il tragitto di andata e ritorno dal piano interrato, dove si trovano i box auto e dove la mattinata del 4 ottobre 2023 fu ritrovato il corpo senza vita della 78enne, fino al pianerottolo dove abitano Dassilva, Manuela Bianchi e la vittima.

La polizia ha anche bloccato per un paio d’ore gli ascensori degli otto condomini, collegati tra loro proprio da un reticolo di corridoi nei garage sotterranei, probabilmente per evitare suoni di sottofondo ma anche per verificare la possibilità di un’altra strada percorsa dall’omicida dopo il delitto. In mano alla Scientifica c’è già l’audio di una telecamera istallata da un condomino nel suo box auto, che la sera dell’omicidio ha registrato le urla strazianti di Pierina Paganelli mentre veniva colpita con 29 coltellate. Al figurante è stata fatta percorrere la strada interna del condominio e poi le scale verso i pianerottoli del piano terra e del terzo piano.

L’obiettivo degli inquirenti è quello di verificare nuovamente la tenuta della prova regina contro Louis Dassilva, ossia il video della farmacia San Martino che la sera dell’omicidio riprende un uomo tornare verso il civico 31 in un orario compatibile col delitto. Sul video nei prossimi giorni la Procura probabilmente presenterà istanza di incidente probatorio, su sollecitazione del gip Vinicio Cantarini, per verificare scientificamente la compatibilità di quella sagoma con quella del 34enne senegalese. Ma anche la difesa, attraverso gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, sta lavorando in quella direzione. “Riteniamo che, se un accertamento deve essere compiuto, debba rispettare criteri tecnici che successivamente non possano essere messi in discussione. Pertanto – fanno sapere i legali – stiamo approfondendo questi aspetti. Diversamente da quanto sostenuto in alcune trasmissioni televisive, non abbiamo alcun timore in merito all’assunzione del mezzo di prova ipotizzato tanto che in precedenza abbiamo già utilizzato lo strumento dell’incidente probatorio per assumere una prova indubbiamente decisiva quale la comparazione del Dna rinvenuto sui reperti con quello di Dassilva”.

Intanto pare possibile una nuova convocazione in questura di Loris Bianchi, fratello di Manuela Bianchi, per essere sentito come persona informata sui fatti. Un ulteriore faccia a faccia con il capo della Mobile, Marco Masia, che, secondo indiscrezioni, si sarebbe reso necessario dopo gli approfondimenti degli ultimi giorni. 

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