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Delitto Pierina, isolati due profili maschili di Dna ignoti

alcuni sopralluoghi della polizia nei garage i via del Ciclamino (foto Migliorini)

Il professor Emiliano Giardina, perito incaricato dal gip Vinicio Cantarini di esaminare i reperti del delitto di Pierina Paganelli, ha chiesto una proroga di 45 giorni prima di depositare i risultati definitivi. Nel frattempo, però, il super consulente del tribunale di Rimini ha isolato tre profili diversi di Dna maschile. Uno di questi, come prevedibile, sarebbe appartenente a Louis Dassilva, finora unico indagato per l’omicidio della 78enne, e sarebbe stato rinvenuto sia su un coltello da cucina sequestrato nel suo appartamento sia sui pantaloni indossati dal senegalese il giorno dell’incidente in moto. I suoi difensori, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, fanno notare come sia del tutto normale aver trovato il Dna di Louis su due oggetti che gli appartengono e che ha toccato più volte: “Un’evidenza, che se fosse confermata, non prova nulla e non aggrava minimamente la sua posizione”, dicono.

Gli altri due profili, invece, rinvenuti uno sulla gonna di Pierina e l’altro sul muro del garage di via del Ciclamino, sono ignoti. Per questo il gip ha autorizzato le comparazioni dei due profili con altri possibili soggetti maschili. Nel frattempo, però, il genetista dell’Università di Tor Vergata, celebre per aver individuato il Dna di Bossetti nel caso Yara Gambirasio, utilizzerà uno specifico strumento, arrivato appositamente dall’America e denominato ‘Crime-lite’, in grado di rilevare anche tracce minime di fluidi corporei e sangue, ma anche impronte digitali impercettibili, così da poter isolare eventuali e ulteriori profili genetici. Il nuovo termine fissato per il deposito della relazione definitiva è il 26 novembre, mentre la prossima udienza davanti al gip è stata programmata il 2 dicembre alle ore 10. Per quella data, quindi, si conosceranno i risultati degli accertamenti tecnici tanto attesi dalle parti: dall’accusa, che spera di avere i riscontri scientifici per certificare che l’assassino è Dassilva, e dalla difesa, che invece continua a sostenere l’estraneità del suo assistito e ipotizza la mano di una, se non due persone, nel delitto della 78enne.

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