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Delitto Pierina, i dubbi di Louis: "Avevo paura che Manuela potesse incastrarmi"

In foto: Manuela e Louis, felici insieme, durante uno dei loro incontri
Manuela e Louis, felici insieme, durante uno dei loro incontri
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 ott 2024 19:47
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“Temevo che Manuela potesse incastrarmi, per quello continuavo a stare con lei (anche dopo la morte di Pierina, ndr). Lo riferisce Louis Dassilva al pubblico ministero Daniele Paci nel corso dell’interrogatorio del 25 giugno scorso in Procura, avvenuto alla presenza del suo legale Riario Fabbri e della criminologa Roberta Bruzzone. In quell’occasione, il senegalese, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, parla con dovizia di particolari del suo rapporto con la Bianchi, del corteggiamento che lui stesso mette in atto nel settembre 2022, delle iniziali resistenze di Manuela, dei primi abbracci in ascensore e del primo bacio, avvenuto in auto, lontano da occhi indiscreti, in una zona appartata a Riccione.

“Ci vedevamo in garage o nelle rampe delle scale del palazzo la mattina presto – racconta Louis – prima che io andassi a lavorare oppure a correre. Ma ci siamo visti anche in una discoteca chiusa vicina a casa o al fiume”. Dassilva precisa di non essere mai stato innamorato di Manuela, spiega che lui voleva solo qualcosa di fisico: “Per me, Manuela, era l’occasione di fare sesso di sicuro”, confessa. Lei, però, sarebbe stata molto coinvolta e, si legge nel verbale di interrogatorio di Louis di 102 pagine, “mi diceva di andare ovunque purché fossimo noi due, prima e dopo l’omicidio di Pierina”. Per l’accusa, queste frasi sarebbero un chiaro tentativo di sminuire il rapporto che in realtà c’era tra loro, così da far cadere il movente passionale, mentre per la difesa quanto rappresentato da Dassilva sarebbe solo la realtà dei fatti.

Il 34enne senegalese, incalzato dal pm, spiega perché temeva di poter essere incastrato: “Lei (Manuela, ndr) aveva portato via i miei vestiti il giorno dell’incidente, ero stato a casa sua la sera stessa in cui è stata uccisa Pierina ed avevo bevuto del vino con loro… lei aveva il mio Dna con quelle cose e quindi io avevo paura”. Per questo avrebbe continuato a vederla anche dopo il delitto.

Sospetti su Manuela, in merito all’omicidio di Pierina, Louis invece non ne ha mai avuti. Non può dire lo stesso di Loris, invece. Dassilva riporta una frase che avrebbe espresso proprio il fratello della Bianchi la mattina del ritrovamento del cadavere della 78enne: “Mi disse che lui da solo avrebbe potuto ucciderla serenamente… che se qualcuno la prendeva da dietro o meglio, se lui la prendeva da dietro, poteva accoltellarla… che secondo lui l’omicidio non era opera di uno solo ma di due”. E ancora: “Quella mattina Loris mi ha detto all’improvviso: ‘Giustizia è fatta’. Io gli risposi che non era una cosa da dire. Lui mi spiegò che lui e la sorella avevano sofferto molto per colpa della famiglia Saponi e di Pierina… Io ci sono rimasto male e non ho detto più nulla”.