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Vanni: ci tengono in graticola

Decreto Fitto arenato in commissione: ancora caos concessioni

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 18 ott 2024 14:32 ~ ultimo agg. 17:04
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Concessioni ancora nel caos. Si è arenato infatti in commissione finanze il decreto Fitto, concordato con l’Unione Europea, che prevedeva lo slittamento delle evidenze pubbliche a dopo l’estate 2027 ma il venir meno degli indennizzi. Uno stop decretato dal fuoco amico della maggioranza che ha presentato una serie di emendamenti: dal diritto di prelazione per il titolare della concessione al riconoscimento di un indennizzo pari al valore aziendale. Per la conversione in legge del decreto c’è tempo fino a metà novembre, altrimenti si ritornerebbe al passato, vale a dire alla legge Draghi con le evidenze quindi dietro l’angolo. I balneari si trovano quindi ancora nell’incertezza e, pur ribadendo le critiche all’ultimo provvedimento, chiedono risposte immediate

Noi vogliamo stare in Europa e rispettare la Bolkestein – attacca Mauro Vanni, segretario Confartigianato Imprese Balneari, alla trasmissione Tempo Reale di Icaro TV – ma vogliamo che siano riconosciuti gli elementi di tutela delle nostre imprese. Nella legge Draghi, che pure era una pessima legge, veniva riconosciuto il valore d’impresa e nessuno lo aveva contestato, ne l’Europa, ne il Tar ne il Consiglio di Stato. Noi riteniamo quindi che il Governo debba reinserire questo articolo. Sono 15 anni che ci tengono sulla graticola e tutto resta fermo, compresi gli investimenti. Noi abbiamo bisogno della certezza che le nostre imprese vengano tutelate e poi per noi si può andare a bando anche domani mattina“. Vanni spiega poi che le categorie non sono interessate allo slittamento al 2027 che è stato inserito dal Governo per tendere la mano ai comuni impossibilitati a gestire in poco tempo una consistente mole di evidenze pubbliche.

Intanto a tenere banco è anche la questione redditi. Su alcune categorie sono infatti scattate le verifiche da parte di Agenzia delle entrate e Finanza e gli accertamenti sui balneari dovrebbero essere più scrupolosi proprio in vista delle future evidenze. Dai dati, relativi alle dichiarazioni 2022, emerge che gli operatori riminesi sono tra i più poveri con un reddito medio appena sotto ai 30mila euro. A Tropea si sfiorano invece i 33mila, a Taormina i 90mila e a Lignano Sabbadoro si arriva a 270mila. Numeri che non devono sorprendere, spiega però Vanni: “uno stabilimento di Lignano è ampio 500 metri, e non 20 come i nostri, e in unica concessione ci sono ristoranti, affitto natanti e ombrelloni. Da noi invece il bagnino fa il bagnino, il ristoratore fa il ristoratore e chi affitta i pedalò fa solo quello; sono tutte concessioni frammentate e quindi la redditività è più bassa. Inoltre i nostri prezzi sono molto più bassi rispetto a quelli di altre località“.

Concessioni ancora nel caos: la posizione dei balneari

Qua l’intervista integrale a Mauro Vanni

Tempo Reale venerdì 18 ottobre 2024