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al tiberio e al multiplex

Arriva al cinema “Il pazzo di Dio, la strada di Don Oreste Benzi”

In foto: la copertina
la copertina
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 ott 2024 17:47 ~ ultimo agg. 17:53
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Arriva al cinema, in concomitanza all’anniversario della morte, “Il pazzo di Dio, la strada di Don Oreste Benzi” per la regia di Kristian Gianfreda. Il doc-film racconta la vita e le battaglie di don Oreste Benzi, il “parroco dalla tonaca lisa”, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e che, grazie alla forza della sua fede, al suo coraggio e all’incrollabile convinzione che ogni vita ha il diritto di esistere, è riuscito a cambiare la storia di migliaia di persone. A Rimini sarà proiettato al Cinema Multiplex Le Befane dal 31 ottobre e al Cinema Tiberio. il 1 novembre alle 21 ( sarà presente il regista), 2 novembre ore 19, 3 novembre alle 15,30, 5 novembre alle 21, 6 novembre17,00/21,00
Il documentario prodotto dalla “Coffee Time Film” di Rimini, casa di produzione cinematografica indipendente nella quale lavorano persone cresciute accanto a don Oreste, è realizzato grazie al sostegno della Film Commission Emilia–Romagna, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di alcune aziende del territorio che hanno scelto di investire nel progetto: Coop. Sociale “La Fraternità”, Coop. Sociale “Il Calabrone – Cremona”, Coop. Sociale “Comunità Papa Giovanni XXIII”, la Società “Vertical S.r.l.”, “Gruppo Società Gas Rimini S.p.a.”
La regia è di Kristian Gianfreda al suo secondo lungometraggio cinematografico dopo l’esordio nel 2019 con il film “Solo cose belle“. Oltre al regista, firmano il documentario Giacomo Giubilini, sceneggiatore e consulente editoriale Rai e Miriam Febei della Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII e collaboratrice di Coffee Time Film.
Alla fotografia e alla macchina da presa Luca Nervegna, Matteo Parisini al montaggio e la colonna sonora originale è di Daniele Torri e Matteo Santini.

Primi anni ’70: don Benzi è un sognatore visionario convinto di poter cambiare il mondo, ma nessuno gli dà credito. Con l’aiuto di un gruppo di volontari sgangherati realizza progetti e apre case di accoglienza in Italia e nel mondo. In particolare, negli anni ’90, Don Oreste, nonostante le critiche e l’incredulità della gente, porta alla luce il dramma della prostituzione schiavizzata. Da quel momento fino alla sua morte, nel 2007, don Oreste non ha mai smesso di lottare per gli ultimi della società.

Il documentario mette insieme il presente e il passato in un unicum narrativo in cui si alternano la profondità e l’intimità delle parole di Don Oreste con le voci concitate delle trasmissioni televisive (Teche Rai) e delle folle riunite nel centro di Rimini a manifestare per il diritto al lavoro dei disabili (immagini di repertorio, 1° maggio 1973).