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dopo anni di processi

Accusato dalla figlia di abusi, padre assolto perché il fatto non sussiste

In foto: L'ingresso dell'aula Falcone Borsellino
L'ingresso dell'aula Falcone Borsellino
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 ott 2024 19:47
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Per anni ha vissuto con una spada di Damocle sulla testa: l’infamante accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia minorenne. Un padre di 55 anni, professatosi sempre innocente, è stato assolto dal tribunale collegiale di Rimini, perché il fatto non sussiste, seppur con formula dubitativa.

Mentre i genitori erano in fase di separazione, la figlia (all’epoca minorenne) avrebbe subìto gli abusi del padre all’interno del bilocale dove si era temporaneamente trasferito. In particolare, la ragazzina aveva raccontato prima agli assistenti sociali, poi alla madre, che, durante gli incontri concordati il genitore, lui la costringeva a fare la doccia e, mentre era in bagno con lei, a mangiare una banana come spuntino. Infine l’uomo si spogliava e si faceva la doccia insieme alla figlia. Accuse che durante il processo l’allora minorenne avrebbe ingigantito, parlando anche di strusciamenti e toccamenti da parte del padre.

Dal canto suo il 55enne del Riminese, difeso dall’avvocato Stefano Caroli, ha sempre negato di aver commesso gesti simili. Ai giudice del tribunale collegiale di Rimini ha parlato di fatti inventati e raccontato della conflittuale separazione dalla moglie, che, a sua detta, lo avrebbe messo in cattiva luce con i due figli. L’uomo ha anche ricordato le plurime denunce che nel corso degli anni la donna aveva presentato nei suoi confronti e che avevano dato origine a dei procedimenti penali per maltrattamenti in famiglia, stalking e omesso versamento degli assegni di mantenimento, tutti conclusisi puntualmente con sentenza di assoluzione.

A favore del 55enne anche la relazione del perito nominato dal tribunale nell’ambito della causa civile di separazione dei coniugi, che aveva definito inattendibile l’ostilità dei figli nei confronti del padre e aveva ipotizzato una contaminazione di idee da parte della madre. Per tutti questi elementi, il tribunale collegiale di Rimini, presieduto dalla giudice Fiorella Casadei, ha assolto il genitore.