Ci sono cinque giovani indagati (uno appena maggiorenne e quattro minorenni) per tentato omicidio per l’accoltellamento avvenuto il 17 marzo scorso a Rimini, in pieno centro, ai danni di un 17enne riminese che fu operato d’urgenza e Cesena.
Le indagini della Squadra Mobile di Rimini hanno permesso di risalire al materiale esecutore dei due fendenti, un coetaneo della vittima, italiano e residente a Rimini, assistito dall’avvocato Cristian Brighi, e degli altri quattro (un 18enne e tre minorenni tra i 16 e 17 anni, uno di loro straniero) che parteciparono alla zuffa.
Mancavano pochi minuti all’una quando il minorenne riminese, che si trovava in centro in compagnia di altri amici, sarebbe stato avvicinato in via Cairoli da un gruppetto di giovani formato da italiani e alcuni stranieri. I due gruppi erano entrati a contatto a causa di un banale screzio che sarebbe nato sui social. L’accoltellamento del 17enne è avvenuto in via Giordano Bruno. Due fendenti – uno all’addome, l’altro alla schiena, particolarmente profondi – che hanno reso necessaria un’operazione chirurgica d’urgenza. La vittima, già dopo l’intervento, era stata dichiarata fuori pericolo.
In prima battuta in centro storico erano intervenute le Volanti della questura, poi il magistrato di turno Paola Bonetti aveva affidato le indagini alla Squadra Mobile. Da una prima ricostruzione l’aggressore e i suoi amici erano fuggiti a piedi verso via Tempio Malatestiano. Grazie alle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze di alcuni giovani presenti alla colluttazione, gli inquirenti hanno potuto identificare alcuni dei partecipanti. Il 17enne italiano ha confermato davanti agli investigatori di aver accoltellato il coetaneo riminese. Lui e altri tre risultano indagati dal Tribunale dei Minorenni, che ha notificato ai loro difensori l’avviso di conclusione delle indagini, mentre la posizione dell’unico maggiorenne è stata stralciata ed è ora di competenza della Procura di Rimini.