A Rimini i prezzi corrono più che nel resto della Regione (e d'Italia)
Nei primi otto mesi del 2024 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT a Rimini, rispetto a gennaio-agosto 2023, è stata pari a +1,6%, superiore a quella regionale (+0,9%) e nazionale (+0,9%). E’ quanto emerge dal resoconto dell’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna. La tendenza risulta essere crescente nei primi tre mesi (dal +1% di gennaio al +2,5% di marzo), per poi calare nei tre mesi successivi (dal +1,6% di aprile al +1,3% di giugno), impennarsi a luglio (+2,1%) e tornare giù ad agosto (+1,7%). Nello specifico, comunque anche l’aumento tendenziale di agosto risulta maggiore di quello di Emilia-Romagna (+1,1%) e Italia (+1,1%).
Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, nella classifica decrescente, Rimini si colloca al primo posto sia per ciò che riguarda la variazione media tendenziale gennaio-agosto sia con riferimento alla variazione annua nel solo mese di agosto.
Sulla base dell’incremento medio tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-agosto 2024), si rilevano le seguenti variazioni, in ordine decrescente, per i capitoli di spesa: “istruzione” (+4,0%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+3,8%), “trasporti” (+3,1%), “ricettività e ristorazione” (+2,7%), “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+2,6%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+2,2%), “mobili e articoli per la casa” (+1,8%), “ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,6%) e “abbigliamento e calzature” (+0,4%). In calo, invece, sempre considerando la variazione medio annua gennaio-agosto 2024, le “comunicazioni” (-6,7%) e “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (-6,6%), quest’ultimo causa decisa diminuzione dei prezzi dei beni energetici (-18,0%).
L’inflazione acquisita per il 2024, cioè la variazione media dell’indice nell’anno ipotizzando che l’indice stesso rimanga, nei mesi successivi, al medesimo livello dell’ultimo dato mensile, risulta essere del +2,2%