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Visita istituzionale per Louis. Lunedì incidente probatorio sui telefoni

il funzionario del consolato senegalese con l'interprete (foto Migliorini)

E’ durato circa un’ora e mezza il colloquio tra Louis Dassilva e il rappresentante del consolato senegalese a Milano, arrivato appositamente a Rimini per incontrare il connazionale. Del delitto Paganelli del resto se ne sta parlando molto anche in Senegal e, così, il funzionario si è mosso per incontrare Dassilva e informarsi sulle sue condizioni di salute, oltre che naturalmente sul caso. Quindi un breve incontro con l’avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi fa parte del pool difensivo di Louis, per fare il punto sui prossimi passaggi giudiziari. Infine, una volta uscito dal carcere dei Casetti, accompagnato da un’interprete, il rappresentante consolare si è diretto al terzo piano del tribunale di Rimini per una visita di cortesia con il sostituto procuratore Daniele Paci.

Il funzionario, che all’uscita dal palazzo di Giustizia non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, avrebbe espresso il desiderio che sulla vicenda venga fatta assoluta chiarezza. Inoltre si sarebbe detto disponibile, qualora la Procura lo richieda, a contribuire per fare luce sul passato di Louis, in particolare sui trascorsi di Dassilva nella gendarmeria senegalese.

Intanto lunedì, alle 12.30, nell’aula L del tribunale del Rimini è stato fissato davanti al gip Vinicio Cantarini il conferimento dell’incarico al consulente tecnico nominato dal giudice, l’ingegnere Giuseppe Ferraro, chiamato a svolgere in incidente probatorio gli accertamenti tecnico-informatici sui dispositivi mobili appartenenti a Dassilva, come i due telefoni cellulari, i quattro orologi digitali e i due computer portatili.

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