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tra rimini e riccione

Sul mare di Rimini una cinquantina di barche veleggiano per la pace

In foto: alcune delle imbarcazioni della veleggiata per la pace
alcune delle imbarcazioni della veleggiata per la pace
di Redazione   
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dom 22 set 2024 21:32
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Una giornata in cui la bandiera della pace ha sventolato sull’albero di decine di imbarcazioni a vela riminesi. Un bel colpo d’occhio quello che si aveva dalla battigia sulla veleggiata per la pace promossa dalla rete di associazioni Rete-Pace Rimini è accolta con entusiasmo dal Circolo velico riminese.

I partecipanti si sono ritrovati alle 9 per il briefing al Circolo Velico. Hanno ascoltato i saluti del presidente Leonardo Bernardini, dei rappresentanti della Rete Pace riminese e infine dell’assessore alla Pace Francesca Mattei che porterà al Sindaco l’invito di dichiarare Rimini città della pace. Alle 11 in punto le imbarcazioni, circa trenta con la bandiera della pace al vento, sono salpate per Riccione accogliendo via mare altre imbarcazioni più piccole salpate dalle scuole di vela di Bellariva e Riccione. Davanti al litorale riccionese verso le due sono comparse una cinquantina di vele, piccole e grandi ritornate poi ai porti di partenza.

“L’auspicio – spiegano i promotori – è che la Veleggiata della Pace getti un seme per superare un momento storico in cui si assiste allo strazio quotidiano prodotto da missili e carri armati, con i civili esposti al massimo livello, fra cui bambini, donne, anziani, ammalati. Ma pure strazio di giovani militari, dove non uccisi, orribilmente mutilati, con ospedali che si riempiono e famiglie disperate. La linea rossa che non andava superata è stata oltrepassata abbondantemente: l’umanità sta correndo rischi come non mai”.
Sarebbe auspicabile – proseguono – che una città dell’accoglienza qual è Rimini diventi CITTÀ DELLA PACE per rappresentare un modello positivo di concordia, amicizia e dialogo, con rapporti solidali tra i cittadini e gli ospiti provenienti da ogni parte del mondo, per un arricchimento reciproco sul piano umano, sociale e culturale”.