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San Clemente il comune più “giovane”, Sant’Agata il più “vecchio”

Renata Tosi, i progetti per anziani e welfare

repertorio

Una popolazione sempre più vecchia, anche in provincia di Rimini. Il progressivo aumento delle aspettative di vita, testimoniato dall’analisi di Openpolis, interroga anche gli enti pubblici chiamati a fornire servizi adeguati all’età. Il confronto tra 2014 e 2021 è impietoso: indice di vecchiaia in aumento in 9 comuni su 10.

Nel comune di Rimini la popolazione anziana è passata da 172,2 individui ogni 100 giovani a 189,8. Tra i comuni rivieraschi della provinai Cattolica (224,4) e Riccione (218,6) fanno peggio mentre Misano e Bellaria Igea Marina si attestato intorno ai 150 anziani ogni 100 giovani. Tutti dati in consistente aumento rispetto al 2014.

Comuni della Costa 

Comune

Anziani per 100 giovani nel 2021

Anziani per 100 giovani nel 2014

RIMINI

189,8

172,2

RICCIONE

218,6

193,2

BELLARIA

156,1

121,6

CATTOLICA

224,4

189,4

MISANO ADRIATICO

150,3

124,4

Mediamente più basso il numero di anziani nei comuni della fascia intermedia dove solo Poggio Torriana ha comunque un indice inferiore a 150.

Comuni della Fascia Intermedia 

Comune

Anziani per 100 giovani nel 2021

Anziani per 100 giovani nel 2014

SANTARCANGELO

168,7

142,7

POGGIO TORRIANA

131,8

98,3

S.GIOVANNI IN M.

162,1

139,8

CORIANO

153,5

110,3

VERUCCHIO

160,6

119,3

In Valmarecchia e in particolare nei comuni più piccoli si registrano però gli indici più elevati con Sant’Agata che svetta con 345,2 anziani ogni 100 giovani, seguita da Pennabilli (314) e Casteldelci (310) che è però l’unico comune a segnare dati al ribasso.

Comuni della Valmarecchia 

Comune

Anziani per 100 giovani nel 2021

Anziani per 100 giovani nel 2014

SAN LEO

163,0

132,7

TALAMELLO

200,7

140,8

NOVAFELTRIA

226,0

180,4

SANT’AGATA FELTRIA

345,2

287,1

MAIOLO

229,4

164,0

PENNABILLI

314,0

231,6

CASTELDELCI

310,3

311,6

E’ invece in Valconca dove si trova il comune più giovane: San Clemente è infatti l’unico in provincia con un indice a doppia cifra (96 anziani ogni 100 giovani). Appena sopra 100 anche Montescudo/Montecolombo.

Comuni della Valconca 

Comune

Anziani per 100 giovani nel 2021

Anziani per 100 giovani nel 2014

S. CLEMENTE

96,0

76,6

MORCIANO

161,1

130,6

MONTEGRIDOLFO

178,3

134,4

SALUDECIO

164,4

126,9

M.SCUDO/M.COLOMBO

105,7

81,2

MONTEFIORE

134,5

108,6

GEMMANO

207,9

155,4

MONDAINO

233,1

196,6

Il commento dell’assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda:

La fotografia restituita dall’analisi di Openpolis è la conferma di un fatto ormai assodato: il progressivo invecchiamento della popolazione, un cambiamento reale e di carattere globale, che richiede un profondo ripensamento dei nostri servizi pubblici e delle politiche sociali.
Viviamo più a lungo grazie ai progressi della sanità e alla qualità della vita che è migliorata negli ultimi decenni, ma questo non significa che possiamo permetterci di lasciare tutto com’è. È un dato di fatto: il nostro welfare, così com’è strutturato oggi, rischia di essere inadeguato ad affrontare le sfide del futuro. Per questo motivo, una delle priorità di chi è fa l’amministratore ed è alla guida delle decisioni, a tutti i livelli, anche locali, è una: riconfigurare i servizi partendo proprio da questa nuova realtà demografica.
Non si tratta solo di offrire assistenza sanitaria alle persone più anziane, ma di creare un sistema che favorisca il loro benessere complessivo, dalle relazioni sociali all’inclusione attiva nella vita comunitaria.
Penso, ad esempio, a quello che stiamo facendo a Rimini: i nostri centri anziani e le università per over 65, che coinvolgono oltre 6.000 persone, sono spazi non solo per il tempo libero, ma per costruire legami e contrastare la solitudine. Questi sono esempi concreti di come si può dare una risposta a un bisogno sempre più evidente: vivere bene, il più a lungo possibile, e farlo all’interno della propria comunità.
Il percorso partecipativo di Gente di Rimini è parte integrante di questa visione. Si tratta di un progetto che coinvolge la cittadinanza per capire, insieme, come affrontare le nuove esigenze sociali. Stiamo gettando le basi per un nuovo piano di inclusione sociale che tiene conto di un mondo che cambia, di una popolazione che invecchia e di un bisogno crescente di politiche che contrastino l’isolamento. Credo che ascoltare e collaborare con chi vive questi cambiamenti sulla propria pelle sia la strada giusta per creare politiche innovative, radicate nelle reali necessità di una collettività.
Un altro punto cruciale è la sanità. Non basta più un sistema centralizzato: abbiamo bisogno di servizi territoriali, diffusi e capillari, con sempre più operatori che possano offrire assistenza a domicilio. Molte persone anziane hanno difficoltà a spostarsi, soffrono di patologie croniche e necessitano di un supporto continuo che non si può limitare alla cura medica, ma che deve abbracciare la qualità della vita nel suo complesso. Ecco allora il lavoro che stiamo facendo per dare gambe a nuovo paradigma dei servizi, grazie ad esempio alle Case di Comunità e alla grande innovazione degli 11 Nodi territoriali (quattro dei quali saranno già attivi entro la primeva del prossimo anno). E proprio su questo fino a domenica 29 è in programma il convegno organizzato con l’università e Ausl sul tema delle diseguaglianze in salute.
Tutto questo rappresenta una sfida enorme, una vera e propria rivoluzione del nostro sistema di welfare. Ma sono convinto che, lavorando insieme – amministrazioni, associazioni, volontariato e cittadini – possiamo costruire un modello di servizi che risponda davvero alle esigenze di una società che invecchia, senza perdere di vista l’importanza delle relazioni umane e della vita comunitaria. Non si tratta solo di far vivere più a lungo, ma di far vivere bene”.

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