Un pomeriggio agitato quello del 13 settembre nel Borgo San Giuliano a Rimini. Intorno alle 14, la polizia di Stato è intervenuta in via Matteotti dopo la segnalazione di una animata lite tra condomini nella quale era spuntato anche un coltello. Gli agenti delle Volanti al loro arrivo hanno notato un 18enne marocchino con l’arma in mano che, insieme al proprio padre, un 50enne, tentava di aggredire l’anziano vicino di casa che in attesa dei soccorsi si era rifugiato nella propria abitazione.
Alla vista della polizia, il ragazzo ha dato in escandescenza e, dopo essersi liberato del coltello (poi rinvenuto e sequestrato nei pressi del portone condominiale di accesso) si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni. A dargli manforte nell’aggressione anche il padre. Per riportare la calma sono dovute intervenire sul posto anche altre Volanti. Gli equipaggi, con fatica, alla fine riusciti a portare i due in questura. Padre e figlio, accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della Questura. Questa mattina sono comparsi in tribunale per la direttissima. Il loro avvocato, Massimiliano Orrù, ha chiesto i termini a difesa e il giudice, in attesa della prossima udienza, li ha rimessi in libertà con l’obbligo di firma.
Secondo quanto riferito dal 18enne, il suo intervento era finalizzato a difendere il fratello minore che in quel momento stava discutendo in maniera animata con alcuni condomini. Il padre, che non vive nello stesso palazzo, sarebbe arrivato successivamente. Vedendo il figlio accerchiato dai poliziotti, si sarebbe messo in mezzo per cercare di liberarlo. Una reazione spropositata, però, quella di padre e figlio, che ha comportato l’arresto di entrambi per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.