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Manager appassionato e amante della montagna. Dolore per la morte di Fabrizio Longo

Fabrizio Longo

Amava la montagna, in particolare le Dolomiti, era un alpinista esperto e appena poteva lasciava l’ufficio per dedicarsi alla sua grande passione. Una tragedia tra le cime del gruppo Adamello è quella che è costata la vita a Fabrizio Longo, 62enne originario di Rimini (vedi notizia), da 11 anni direttore di Audi Italia.  Erano le 13 di sabato e Fabrizio stava affrontando in solitaria la ferrata di Cima Payer, a circa 3mila metri, tra Corno di Lago Scuro e la Punta Pisgan, quando qualcosa è andato storto ed è caduto facendo un volo di circa 200 metri. A dare l’allarme un altro alpinista che si trovava poco distante dal luogo dell’incidente. I soccorsi sono partiti subito da Pinzolo, arrivando sul posto con l’elicottero. Dopo un breve sorvolo l’equipaggio ha individuato il corpo dell’uomo esanime e immediatamente lo ha raggiunto. Purtroppo, però, i sanitari non hanno potuto che constatarne il decesso. 

Un lutto che colpisce la sua famiglia ma anche tutto il mondo automobilistico, a cui aveva dato un importante contributo di sviluppo. Nato a Rimini nel 1962 e laureato in Scienze Politiche alla Luiss di Roma, Longo aveva iniziato la carriera in Renault Italia, per poi passare a Ford e successivamente a Toyota dove ha rivestito il ruolo di direttore generale per l’Italia. Prima di approdare in Audi, ha lavorato anche in Fiat, Bmw e Hyundai, dove è stato amministratore delegato. Durante il suo impegno come manager in Audi ha contribuito a consolidare il marchio tedesco ma ha anche lavorato sui temi dell’ecologia e della tecnologia.

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