Il giorno dell’incidente a Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli e marito di Manuela Bianchi, il cellulare di Louis Dassilva era spento o lontano dal luogo dell’incidente. Il dato emergerebbe dagli accertamenti tecnici effettuati dalla polizia Stradale di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, titolare dell’indagine. Per la procura di Rimini, l’omicidio di Pierina Paganelli e l’incidente occorso al figlio Giuliano, investito il 7 maggio 2023 da un pirata della strada tuttora ignoto, non sarebbero collegati né tantomeno opera della stessa persona.
Le indagini della Stradale, prima ancora che la perizia medico legale del dottor Mauro Pesaresi stabilisse che a colpire Giuliano fu con tutta probabilità uno specchietto di un mezzo alto in movimento, hanno appurato, su richiesta del sostituto procuratore Bertuzzi, ‘gli agganci’ alle celle telefoniche di alcuni utenti. E’ risultato così che i dispositivi in uso a Dassilva o erano spenti o lontani dal luogo del sinistro nell’orario in cui Giuliano Saponi fu colpito, mentre sarebbero stati collegati alla cella telefonica che copre sia il luogo dell’incidente, che quella di via Del Ciclamino, i dispositivi di Valeria Bartolucci, moglie del senegalese. Un elemento, questo, che per la Procura (che ha chiesto l’archiviazione del caso) non sposta nulla nell’indagine e non collega in alcun modo i coniugi Dassilva a quanto occorso a Saponi quella mattina.