Dopo anni sul podio, la provincia di Rimini scende al quarto posto nella consueta classifica sulla criminalità stilata dal Sole 24 Ore sulla base dei reati denunciati nell’anno precedente ogni 100.000 abitanti. Una “retrocessione” che sicuramente non dispiace. Nel 2023 era al secondo posto, con una media di 6.246 denunce ogni 100 mila abitanti.
Ai primi tre posti figurano Milano, Roma e Firenze che precedono, appunto, Rimini dove nel corso del 2023 risultano poco più di 6000 denunce ogni 100.000 abitanti. Complessivamente i reati denunciati nel riminese sono stati 20.418, il 61% dei quali nel comune capoluogo. Rimini è quinta per omicidi volontari (cinque quelli nel 2023), decima per violenze sessuali (52 quelle denunciate), seconda per estorsioni (104), terza per furti (10.925) e per lesioni dolose, settima per rapine, ottava per spaccio di stupefacenti, undicesima per percosse e quarta alla voce “altri delitti”.
La top 10 è popolata da grandi città e mete turistiche: Firenze (3ª), Rimini (4ª), Torino (5ª), Bologna (6ª), Prato (7ª), Imperia (8ª)e Livorno (10ª). Napoli (12ª), invece, cede il posto a Venezia (9ª) tra le prime dieci province per numero di reati registrati nel 2023. A incidere sul trend delle denunce come noto sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro.
Novità dell’edizione 2024 è l’analisi dell’incidenza delle città metropolitane sul totale delle denunce. Il 30% dei reati in Italia nel 2023 è stato segnalato proprio nei 14 capoluoghi principali, con Milano e Roma che da sole rappresentano il 15% del totale.
Le province di Oristano, Potenza e Treviso risultano essere le più sicure d’Italia, posizionandosi in fondo alla classifica.
Il commento dell’assessore alla sicurezza Juri Magrini
“In un contesto nazionale che nel 2023 segna una crescita dei reati denunciati rispetto all’anno precedente (+3,8%), la provincia di Rimini con i suoi 27 comuni è in controtendenza, confermando il sostanziale trend di decremento dei reati: -3,4 per cento rispetto al 2022, -30,4 per cento rispetto al 2014 e –40,5 per cento rispetto al primo anno in cui fu pubblicata la graduatoria delle denunce (1996). E questo, va ricordato, con il progressivo aumento nello stesso periodo del numero dei Comuni (da 21 a 27) e dei residenti (da 300mila a 350mila circa).
Una tendenza quindi positiva- che nel ‘gioco’ della classifica vede la provincia abbandonare per la prima volta il ‘podio’ scendendo in quarta posizione – e che testimonia l’importante lavoro di presidio, controllo e intervento quotidianamente condotto dalle forze dell’ordine del territorio ancor p più a fronte di un contesto complesso per la sua alta attrattività (non solo d’estate). Il tema è noto e lo ribadisce in maniera chiara proprio al Sole 24 ore il Prefetto Giuseppina Cassone: alla correzione turistica, e dunque agli altissimi flussi di ospiti in rapporto ai residenti ufficiali che inevitabilmente spinge Rimini nelle parti alte della graduatoria, si aggiunge ‘il forte senso civico dei romagnoli’. Cioè la propensione alla denuncia che continua a essere più elevata rispetto ad altri territori, senso di una connessione tra cittadinanza e istituzione che si mantiene solida.
Una fiducia che si consolida e si alimenta anche grazie alla presenza fisica, visibile e costante delle donne e degli uomini delle diverse forze dell’ordine: più il presidio del territorio è evidente, più aumenta la percezione da parte dei cittadini di poter contare su un supporto e dunque la propensione a denunciare eventuali illeciti.
L’incidenza dell’attrattività dei territori ad alta concentrazione turistica si riflette anche nelle tipologie dei reati registrati, con la prevalenza di reati cosiddetti predatori, furti in particolare, legati proprio alla presenza dei visitatori. Visitatori che nel territorio provinciale sono ormai slegati dalla stagione estiva, grazie ad un impegno alla destagionalizzazione che tra eventi fieristici, congressuali, sportivi e culturali rende Rimini tra mare ed entroterra meta da visitare dodici mesi l’anno. Un percorso di destagionalizzazione indispensabile per l’economia del territorio a cui dovrebbe corrispondere anche l’adeguamento dell’organico in pianta stabile delle forze di polizia, ad oggi sottodimensionato e inadeguato rispetto ad una realtà come la nostra che presenta un livello di complessità e di difficoltà logistiche e organizzative pari a realtà urbane per dimensioni molto più grandi. L’auspicio è che i continui richiami a quella che è una esigenza primaria per il territorio vengano recepiti dal Governo e che finalmente vengano riconosciute quelle peculiarità di Rimini che sono evidenti a tutti. Così come siamo certi che un salto di qualità nell’organizzazione del presidio del territorio potrà avvenire con il progetto della Cittadella della sicurezza sul sedime dell’ex Caserma Giulio Cesare, una realizzazione in capo all’Agenzia del Demanio che doterà la provincia di un polo funzionale alle esigenze degli enti e dei corpi di polizia e del loro personale”.
La serie storica per la provincia di Rimini
ANNO TOTALE DENUNCE PROVINCIA DI RIMINI
1996 28.688
1997 29.657
1998 26.319
1999 19.421
2000 19.433
2001 19.277
2002 19.888
2003 23.507
2004 22.729
2005 23.032
2006 24.126
2007 26.521
2008 22.438
2009 22.500
2010 20.235
2011* 23.054
2012 24.681
2013 26.741
2014 26.631
2015 26.136
2016 24.261
2017 23.448
2018 21.799
2019 19.994
2020 (anno lockdown) 15.642
2021 18.538
2022 21.118
2023 20.418