Indietro
menu
dopo la pausa di agosto

Com'è possibile? Torna la riflessione di Carlo Alberto Pari

In foto: repertorio
repertorio
di Ospite   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 8 set 2024 07:24 ~ ultimo agg. 6 set 15:52
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Con sarcasmo, mi domando come è possibile, spiegare ad un aspirante Docente che per traguardare il desiderio di un posto a tempo indeterminato, oltre ai titoli di studio ai massimi livelli, deve almeno superare un concorso e nello stesso, dovrà cercare di evitare errori, che sarebbero deleteri per il risultato finale, mentre di converso, se gli errori in storia o geografia vengono commessi ai vertici della piramide della cultura, le sanzioni sembrerebbero inesistenti e consolidati i lauti compensi.
Con sarcasmo, mi domando come è possibile incentivare la partecipazione al voto di fronte all’astensione, che ha ormai traguardato circa la metà degli aventi diritto, quando quasi quotidianamente, irrompono notizie o indagini sulla corruzione o il peculato. L’abuso di potere è in ogni caso squallido, ma ancora di più, se utilizzato come arma di seduzione. Per riuscire nell’impresa, i più stupidi si avvalgono del potere d’ufficio, i più furbi, propongono nella massima legalità le candidature ”dell’amore della loro vita….” , che verrà eletto e pagato dal contribuente, felice di elargire un congruo contributo mensile per l’insostituibile collaborazione.
Con sarcasmo, penso che in generale, salvo la “Ius primae noctis”, tutto appare ormai possibile, senza alcuna consistente variazione di consensi da parte dei cittadini. Siamo troppo impegnati in qualità di influenzati, a seguire i preziosi consigli degli “influencer”, oppure, distratti dagli innumerevoli “selfie” quotidiani, o dalle onnipresenti enfatizzazioni delle vittorie sportive, qualche decimo di secondo, qualche centimetro, qualche palla oltre o in una rete, fanno la differenza nella vita reale, per questo, alcuni attori di tali eventi, guadagnano a volte in una sola giornata, ciò che l’ammirato spettatore non percepisce in un anno di lavoro e sacrificio. Soffrono solo le diseguaglianze sociali, peraltro, in significativa, preoccupante e costante espansione.
Forse, il male non è solamente nella (solita) singola persona, quella che ciclicamente approfitta del potere donatogli dal “capo”, presumibilmente, non in base alle competenze, ma in funzione alla piaggeria, alla sudditanza, alla subordinazione totale. Il problema è molto più vasto, a mio avviso inquadrabile in una patologia sociale: l’enfatizzazione di valori estremamente effimeri. Un tumore ormai avanzato, con diverse cause amplificanti e rare terapie palliative.
Carlo Alberto Pari