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il processo

Cancellò il murales dell'uomo che allatta, in udienza: "Non sono stato io"

In foto: il murales cancellato
il murales cancellato
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 12 set 2024 18:07 ~ ultimo agg. 13 set 13:10
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Davide Fabbri, 58 anni di Cervia, noto per le sue controverse iniziative, questa mattina (giovedì), assistito dall’avvocatessa Tiziana Teodosio, si è presentato in aula indossando una tunica bianca e un crocifisso. E’ lui, secondo l’accusa, ad aver imbrattato con della vernice bianca il murales dal titolo “L’uomo che allatta il bambino”, opera d’arte autorizzata dal Comune di Rimini sul muro di via Girolamo Savonarola, il 4 aprile del 2023 e raffigurante un transgender, appunto, che allatta al seno un neonato.

“L’uomo che allatta il bambino” era stato poi ripristinato, ma il caso aveva diviso l’opinione pubblica, scatenando una miriade di commenti politici e non solo. Fabbri all’epoca non fece mistero di essere stato il ‘distruttore’ dell’opera. Un gesto che aveva motivato non con la volontà di una censura, ma con l’intento di realizzare un’opera d’arte su un’altra opera, lanciandosi poi in sconclusionate digressioni su massoneria, satanismo e religione. Davanti al giudice monocratico, però, ha corretto il tiro e, rilasciando spontanee dichiarazioni, si è assunto la responsabilità spirituale del gesto, ma non quella materiale o morale. La prossima udienza è stata fissata il 9 gennaio e in quella data verranno ascoltati i testi di difesa e accusa.