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Una lunga apprensione evitabile in pochi secondi. Una segnalazione sul Pronto Soccorso

In foto: il Pronto Soccorso dell'Infermi
il Pronto Soccorso dell'Infermi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 26 ago 2024 08:06
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Da una madre ci arriva una segnalazione su un problematico accesso al Pronto Soccorso di Rimini con il proprio figlio. Sia per le tempistiche di attesa per una situazione che poteva essere delicata per il figlio di pochi mesi, sia per la modalità di gestione: momenti di apprensione causati dalla rigida adesione al protocollo, spiega, che potevano essere evitati con un semplice misurazione della saturazione di pochi secondi.

Io e mio marito ci siamo recati in pronto soccorso verso le 19.30 perchè nostro figlio di nemmeno 5 mesi aveva contratto il covid-19 e aveva iniziato a respirare affannosamente. Ci eravamo sentiti telefonicamente con il nostro pediatra, il quale ci aveva consigliato di andare urgentemente in pronto soccorso per far valutare l’affanno da un sanitario.
All’arrivo in pronto soccorso ci siamo trovati davanti una fila per l’accettazione di circa una decina di persone. Ci siamo recati immediatamente in cima alla fila per segnalare che era urgente far vedere il neonato. Ci è stato risposto dal personale che gestiva la coda di metterci in fila, senza nessuna preoccupazione circa le possibili conseguenze di questa decisione. 
Siamo allora usciti nel piazzale del parcheggio e da lì abbiamo chiamato il 118 richiedendo l’intervento di un ambulanza. Il personale dell’ambulanza che era sul posto ci ha consigliato di forzare la fila dell’accettazione e di andare a bussare direttamente alla porta del pronto soccorso pediatrico, richiedendo il controllo immediato della saturazione di ossigeno. Così abbiamo fatto e, rassicurati sul fatto che l’affanno di nostro figlio non fosse legato a un’insufficienza respiratoria, siamo tornati indietro e ci siamo messi in coda all’accettazione, aspettando il nostro turno per essere ammessi alla visita in pronto soccorso pediatrico. 
Abbiamo finalmente fatto le procedure di accettazione dopo ben 50 minuti di fila! Ribadisco che davanti a noi non avevamo solo una decina di persone, che non credo possano giustificare una lentezza simile. E’ chiaro che non sarebbe stato possibile attendere questi 50 minuti con il dubbio che il bimbo non respirasse correttamente! Ci chiediamo quindi come può il pronto soccorso di Rimini ammettere una simile attesa per la sola accettazione e triage e come sia possibile che un neonato con affanno respiratorio venga messo in attesa quando con una valutazione di 10 secondi della saturazione di ossigeno si può chiarire la gravità della situazione.