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Turista arrestato per resistenza mentre gioca alle tre palline: “A Rimini mai più”

repertorio

Vacanza rovinata per turista austriaco di 49 anni, che stava soggiornando a Rimini con la moglie e i due figli minori, arrestato ieri sera (mercoledì 31 luglio) dalla polizia Locale per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità. Erano da poco trascorse le 21, quando lungo viale Regina Elena, all’altezza del civico 75, la pattuglia della Squadra giudiziaria nota un pallinaro in azione. Ci sono diverse persone intorno al banchetto, una di queste – il turista austriaco, che lavora per una casa farmaceutica – estrae 50 euro per fare una puntata. Il gioco d’azzardo sui viali è vietato – c’è uno specifico articolo inserito all’interno del Regolamento di Polizia Urbana che proibisce sia di organizzare, in luogo pubblico o aperto al pubblico, il gioco di abilità cosiddetto delle “tre campanelle” o delle “tre carte” o simili (con multe da 500 euro a 3.000 euro), sia di partecipare al gioco (multe da 25 a 150 euro) – e così gli agenti in borghese, come spesso succede, decidono di intervenire per sanzionare pallinaro e giocatore. Si qualificano mostrando i tesserini e bloccano entrambi.

Mentre il pallinaro, però, fornisce i documenti e accetta la multa da mille euro (che quasi certamente non pagherà mai), il 49enne austriaco si rifiuta di fornire le proprie generalità e reclama in maniera animata per riavere dai poliziotti i 50 euro della puntata che gli erano stati sequestrati. Non si calma neppure davanti ai ripetuti inviti della pattuglia, che ad un certo punto si vede costretta a condurlo in comando per identificarlo. Ed è allora che scoppia il parapiglia: l’austriaco si fa aggressivo, si rifiuta di entrare nell’auto di servizio e punta i piedi, aiutato dalla moglie. Mentre oppone resistenza storce il dito di una mano ad un agente (poi dimesso dal pronto soccorso con 5 giorni di prognosi). Con non poca fatica viene condotto in comando e, al termine degli accertamenti, dichiarato in arresto.

Dopo aver trascorso la notte agli arresti domiciliari all’interno dell’hotel di Marina Centro dove alloggia, questa mattina è comparso in tribunale per la direttissima. Su consiglio del suo difensore d’ufficio, l’avvocato Luca Campana, ha patteggiato 4 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione della condanna) ed è tornato libero. Al giudice ha spiegato di non aver compreso chi fossero realmente i soggetti che lo avevano fermato. Il suo timore era che fossero complici del pallinaro comparsi all’improvviso per derubarlo dei 50 euro. Una volta terminata l’udienza, al suo avvocato ha detto: “In vacanza a Rimini mai più”. 

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