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aveva 88 anni

Se ne va Alain Delon, icona del cinema. A Rimini girò 'La prima notte di quiete'

In foto: Delon a Rimini (Minghini - Gambalunjga)
Delon a Rimini (Minghini - Gambalunjga)
di Redazione   
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dom 18 ago 2024 08:30 ~ ultimo agg. 19 ago 12:10
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Si è spento a 88 anni l’attore e produttore francese Alain Delon, indiscussa icona del cinema. Era malato da tempo. Il suo nome è legato a Rimini per il film “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini del 1972, girato in ampia parte in città e in altre location della Riviera come Portoverde di Misano, all’epoca appena realizzata. La sua permanenza a Rimini per le riprese fu un evento, con la necessità di contenere a volte i bagni di folla. Proprio pochi giorni fa “La prima notte di quiete” è stata riproposta in una serata della rassegna estiva alla Corte degli Agostiniani.

Addio Alain: a Rimini La prima notte di quiete. Intervista a Federica Fioroni

Delon aveva esordito nel cinema nel 1957 in Godot (Quand la femme s’en mêle), regia di Yves Allégret.

La trasmissione “Un ponte con la storia” con Federica Fioroni, autrice del libro “Malinconia senza rimedio. Vita e cinema di Valerio Zurlini” (Mimesis edizioni) sulla trilogia romagnola del regista bolognese, con diversi aneddoti su “La prima notte di quiete”. La trasmissione sarà riproposta oggi, domenica 18 agosto, alle 18.40 su Icaro TV.

Il film, restaurato nel 2019, è un mito “riminese” al contrario – scrive Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte  – , ambientato in una città autunnale, per nulla festosa, cinica e immersa spiritualmente in uno spleen provinciale, denso come la nebbia e l’umidità salmastra che avvolgono gli edifici e i paesaggi. Similmente ai romanzi di Pier Vittorio Tondelli, il film estende la ricca scenografia urbana sulla costa della provincia e oltre, verso l’entroterra e le Marche: Rimini, Riccione, Misano Adriatico (il villaggio/darsena suggestivo e artificiale di Porto Verde), Cattolica e così altri luoghi della Riviera romagnola, e ancora la Pieve di Ponte Messa di Pennabilli in Valmarecchia (che sostituisce la chiesa toscana di Monterchi), Ancona. Per influenza di Alain Delon, la versione francese del film subì alcuni tagli di cui l’attore, più tardi, si pentì. Zurlini e Delon, il quale comunque amava molto il suo personaggio, non andavano d’accordo. Delon affermò che fu una delle più intense interpretazioni della sua carriera. La Rimini dei “vitelloni” ritratta nel film, rimanda a un universo invernale e nascosto di commercianti, antiquari, biscazzieri e giocatori d’azzardo realmente presenti nel territorio riminese e riccionese negli anni Sessanta e Settanta, di cui si ha una traccia recente nei volumi di Massimo Pulini e Nevio Monaco.