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lunga 20 metri

Le cabine di ricarica elettrica: una barriera che nasconde l'anfiteatro. La denuncia di Renzi (FdI)

In foto: 2001 a confronto con 2024
2001 a confronto con 2024
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 20 ago 2024 14:14
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Non si placa la protesta di Gioenzo Renzi, capogruppo in consiglio comunale a Rimini di Fratelli d’Italia contro le cabine elettriche per la ricarica degli autobus del TPL realizzate su via Via Roma. “Una barriera dinnanzi all’ingresso dell’Anfiteatro Romano  alta circa 3 metri, lunga 20 metri, larga 4 metri: un manufatto – scrive Renzi – che ostruisce la visibilità dell’Anfiteatro Romano, del tutto incurante delle tutele che insistono sull’area archeologica. Prendiamo atto che l’Amministrazione non ha considerato quanto avevamo già precedentemente evidenziato
in merito all’incompatibilità di tale impianto.

Renzi afferma che non si sarebbe tenuto neppure presente che un’altra stazione di ricarica elettrica degli autobus, approvata, verrà realizzata in Piazzale Cesare Battisti della Stazione. 50 giorni fa il consigliere aveva presentato un’interrogazione in cui chiedeva di di conoscere i verbali della Conferenza dei Servizi, con i pareri degli Enti coinvolt e in particolare della Sovrintendenza, ma ancora non ha ricevuto risposta.

Colgo occasione di ricordare che nel 2001, nell’area dove oggi sono state realizzate le cabine elettriche, grazie alle interrogazioni e mozioni del sottoscritto, recepite dall’Amministrazione del Sindaco Ravaioli, era avvenuta la demolizione dell’Autolavaggio e della Stazione carburanti e l’acquisto dal Comune dei due terreni interessati, con la spesa di 280 milioni di lire: proprio funzionale a liberare l’ingresso e la vista dell’Anfiteatro Romano. Ricordiamo anche che non sono stati ancora effettuati i “sondaggi”, promessi dal Sindaco Sadegholvaad nel Consiglio
Comunale del 23 febbraio 2023, al fine di verificare l’esistenza dei resti archeologici, utili per procedere alla riscoperta dell’intero Anfiteatro Romano”.