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L’avvocato si difende: “Droga solo per uso personale, mai spacciato nei locali”

il tribunale di Rimini

L’avvocato riminese, arrestato dalla Squadra Mobile per spaccio e violazione della disciplina della tutela sanitaria dell’attività sportiva e della lotta contro il doping (vedi notizia), è comparso questa mattina in tribunale per l’interrogatorio di convalida davanti al gip di Rimini Raffaele Deflorio. Accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Marco Ditroia, ha respinto in parte le accuse, rispondendo in maniera esaustiva alle domande del gip.

Il 45enne professionista, che ha conseguito l’abilitazione all’estero e risulta iscritto al Foro di Rimini, sotto l’elenco “avvocato stabilito”, ha ammesso di essere diventato un consumatore abituale di sostanze stupefacenti dopo che ha dovuto affrontare dei seri problemi personali, dimostrati e documentati dal suo legale. Ha però negato in maniera categorica di aver mai spacciato droghe nei locali notturni. Quando l’altra notte è stato fermato dagli agenti della Mobile in una nota discoteca riccionese, aveva nel marsupio un’unica pasticca di ecstasy, che ha dichiarato essere per uso personale. Anche le persone con le quali è stato visto confabulare, hanno negato di aver mai acquistato droga dall’avvocato.

Anche l’ingente quantitativo detenuto all’interno della sua abitazione – a detta dell’indagato – era per uso personale. In particolare sui tre chili di marijuana e sul chilo di hashish, il suo difensore, in accordo con il pubblico ministero, ha chiesto l’incidente probatorio. Sulla sostanza stupefacente, quindi, verrà eseguita una perizia per stabilire l’effettiva purezza e il reale peso. Analisi di laboratorio verranno effettuate anche sui 100 grammi di cocaina, che avrebbero un principio attivo bassissimo, e sulle 74 pastiglie di ecstasy e sui 5 grammi di ketamina sequestrati in casa. Le 59 fiale e le 114 compresse di anabolizzanti e sostanze dopanti sarebbero state comprate legalmente dall’avvocato a scopo curativo, come da documentazione medica prodotta questa mattina in udienza. Restano al momento sotto sequestro i 22mila euro in contanti trovati nella sua abitazione, una parte dei quali sarebbero il frutto del suo lavoro da avvocato.

Il professionista si è detto disponibile a intraprendere un percorso riabilitativo al Sert e a sottoporsi al prelievo del sangue per dimostrare l’effettivo uso di sostanze stupefacenti. Il gip Deflorio, considerata anche l’incensuratezza dell’indagato, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari.

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